“Dopo le polemiche sull’entità dei fondi proposti al consiglio straordinario sull’epidemia, il commissario Ciolos annuncia: “La Commissione rivedrà al rialzo gli aiuti”.
Il ministro Romano: “Misura insufficiente se continua la crisi”. Fazio criticato dalle associazioni dei consumatori
LUSSEMBURGO – La Commissione europea è pronta a ritirare dal mercato le verdure invendute – in primo luogo cetrioli, pomodori, lattuga – pagandole un terzo del prezzo ai produttori europei: è una delle proposte che il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, ha messo oggi sul tappeto come primo intervento urgente per tamponare la gravissima crisi provocata sui mercati agricoli dal giallo del batterio killer. La cifra annunciata in partenza è di 150 milioni di euro, ma le critiche partite da diversi Paesi, Spagna su tutti e Italia inclusa, hanno spinto in serata Ciolos a un nuovo annuncio: “La Commissione europea rivedrà al rialzo”, dice Ciolos, sia l’ammontare complessivo degli aiuti per gli agricoltori sia la percentuale di indennizzo che verrà data ai singoli produttori. La decisione finale verrà presa “verosimilmente martedì” prossimo.
Presente per l’Italia al Consiglio straordinario dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue, in Lussemburgo, il ministro alle Politiche agricole, Saverio Romano, ha giudicato insufficiente lo stanziamento di 150 milioni di euro se l’incertezza sulla fonte del contagio continua e considerato che il danno per i produttori italiani “va oggi dai 50 ai 100 milioni di euro”. Romano ha anche criticato le autorità sanitarie tedesche: ”Non credo che stiano gestendo al meglio questa emergenza – ha detto – . Si tratta di una regione della Germania che è fortemente autonoma e che negli ultimi tempi ha beccato tre disastri: la cosiddetta mozzarella blu, la diossina animale e oggi l’E.coli”.
Anche la Spagna, i cui agricoltori sono i primi ad essere colpiti quando la Germania attribuì ai cetrioli importati dall’Andalusia le cause dell’epidemia, ha contestato l’entità del fondo. “Non ci pare sufficiente che il risarcimento si limiti al 30% del valore dei prodotti ritirati – ha detto il ministro Rosa Aguilar – e lo diremo con chiarezza al Consiglio”.
Sulla vicenda e sulle ripercussioni in Italia sul piano sanitario riferirà giovedì in Senato il ministro della Salute. Secondo Ferruccio Fazio, l’epidemia provocata dalla variante “cattiva” dell’Escherichia coli è “rimasta confinata in Germania” e alla luce di questa considerazione “non ha alcun senso prendersela con gli ortaggi che viaggiano”: “Bisogna solo andare a vedere cosa è successo sul luogo dove è nata l’epidemia”, ha concluso Fazio, ribadendo che in Italia non c’è alcun rischio di contagio. Parole che hanno suscitato il plauso della Coldiretti, al quale ha calcolato in 417 milioni di euro il danno patito dai coltivatori europei: “Le rassicurazioni del ministro della Salute salvano trecentomila imprese agricole italiane specializzate nella produzione di ortofrutta presenti colpite dalla psicosi sul ‘batterio killer'”, ha detto l’organizzazione in una nota.
Di tutt’altro avviso alcune associazioni dei consumatori come il Codacons che contesta al ministro di non aver disposto alcun controllo precauzionale: “Il ministro Fazio – afferma l’associazione – non si rende conto che annunciare meno controlli è l’opposto di quello che si dovrebbe fare per rassicurare i consumatori italiani, giustamente allarmati dai continui infondati annunci delle irresponsabili autorità tedesche”. In difesa dei produttori italiani interviene anche la Cia che sollecita immediata chiarezza da parte dell’Unione europea: “Non è possibile – afferma la Cia – che a più di due settimane dal verificarsi delle prime intossicazioni non si conosca ancora con precisione la causa del batterio”.
Il bilancio. Due donne di 88 e 74 anni sono le nuove vittime del batterio, che fanno salire a 25 (tutte in Germania tranne una in Svezia) il bilancio dei decessi collegati all’infezione. L’ultimo bilancio parla di oltre 2.429 persone ammalate in 13 paesi diversi.
Repubblica.it – (07 giugno 2011)