Berlusconi ammette che «soldi non ce ne sono» e dunque per il premier non resta che affidarsi alla fantasia: «Stiamo cercando di inventarci delle cose, speriamo di riuscirci». Tra queste «cose» non c’è la patrimoniale, almeno per Berlusconi, che ci tiene a ribadire di essere «personalmente contrario». IL vertice ieri sera con Angelino Alfano e i ministri Paolo Romani, Renato Brunetta, Raffaele Fitto è servito proprio per tentare di mettere a punto una bozza del provvedimento da presentare a Giulio Tremonti. Il ministro dell’Economia ha preferito non partecipare alla cena di Palazzo Grazioli, inviando il sottosegretario Luigi Casero a rappresentarne le istanze e soprattutto i veti. Il tempo stringe. Nella maggioranza c’è molto nervosismo.
Il timore che in mancanza di decisioni possano ripetersi smottamenti in aula è tutt’altro che scongiurato. Ieri Berlusconi si è presentato a Montecitorio durante le votazioni sulla modifica dell’articolo 41 della Costituzione per la libertà d’impresa. Il cui esame proseguirà oggi dopo che l’Aula di Montecitorio ha bocciato un emendamento soppressivo dell’articolo 1 del Ddl e che avrebbe cancellato il cosiddetto ‘inciso Tremonti’: «è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge».
La presenza del premier è stata vista anche come un modo per far capire ai deputati della maggioranza che d’ora in poi la presenza è essenziale. In tanti continuano a ripetere che se non interverranno novità rilevanti sulla crescita, se Tremonti ancora una volta avrà ottenuto quel che voleva, lo smottamento nel Pdl continuerà. La vittoria in Molise non basta a cancellare quelli che Gianni Letta descrive come «giorni tempestosi, amari, avvelenati, difficili». Proprio per questo Berlusconi probabilmente proverà a portare già domani in Consiglio dei ministri una bozza del decreto sviluppo, in modo da poterne ufficializzare almeno l’inizio della discussione a Palazzo Chigi.
Un primo giro di tavolo in attesa che si risolva la partita su Bankitalia. I boatos suggeriscono che la decisione su Palazzo Koch potrebbe arrivare proprio tra oggi e domani. Prima cioè del vertice Ue che si terrà domenica prossima. Berlusconi anche ieri ha ripetuto che «ci sono problemi» ma a sorpresa ha anche inserito il nome di Lorenzo Bini Smaghi tra i candidati alla carica di governatore. Un nome quello del banchiere ancora membro del board della Bce che sembra stato fatto a posta per sparigliare. Tremonti continua infatti a insistere su Grilli, spalleggiato anche dal leader della Lega Umberto Bossi che ieri non si è dimenticato di ribadire di volere «un milanese» a via Nazionale. Sul fronte opposto c’è Fabrizio Saccomanni, attuale Dg di Bankitalia, sponsorizzato da Draghi e dal Quirinale. Per Berlusconi è giunto il tempo della decisione e qualunque essa sia, difficilmente sarà irrilevante per le sorti del governo.