Et voilà, il doppio polo medico sanitario è servito. In base all’accordo di programma sottoscritto ieri dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco Sergio Giordani (per la cronaca, mancano ancora le firme di Azienda Ospedaliera, Iov, Università e Provincia), Padova negli anni a venire sarà dotata di due strutture complementari e di pari dignità, con 900 posti letto ciascuna. La prima sarà il «vecchio» ospedale di via Giustiniani, a ridosso del centro della città, che per l’occasione verrà completamente rifatto in molte sue parti, a cominciare dall’area materno-infantile in merito alla quale, proprio l’altro giorno, è stata appaltata (per circa tre milioni e mezzo di euro) la progettazione esecutiva della nuova Pediatria, che prenderà il posto dell’attuale Pneumologia. Ad aggiudicarsi la gara, peraltro, sono stati due professionisti molto vicini a Giordani, dato che hanno accompagnato il sindaco in questi sei mesi di trattative con il governatore Zaia. Si tratta dell’architetto Maurizio Striolo e dell’ingegner Giorgio Finotti (figlio di Antonio, presidente della Fondazione Cariparo) che, insieme con la Proger Spa di Pescara, disegneranno un’opera per cui la Regione ha già stanziato 53 milioni di euro.
In via Giustiniani, poi, resteranno il Policlinico e il Centro Gallucci di cardiochirurgia, nonché il nuovo pronto soccorso, il nuovo eliporto e un nuovo parcheggio multipiano, mentre verranno abbattuti il Monoblocco e le cliniche costruite sopra le mura. Inoltre, sempre nel «vecchio» nosocomio a due passi dal centro storico, che oggi conta 1.300 posti letto, verrà trasferito lo Iov di via Gattamelata con i suoi 160 posti letto, compresi i 40 che rientreranno da Castelfranco. Per di più, va ricordato che, proprio in via Giustiniani (in partenza dalla stazione e diretta a Voltabarozzo), è previsto il passaggio della nuova linea di tram per cui il Comune, tre mesi e mezzo fa, ha chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un finanziamento di 60 milioni di euro.
L’altra struttura del doppio polo, invece, sarà quella di Padova Est, sui terreni che si trovano alle spalle del Net Center e della Kioene Arena, dove sorgerà un nuovo ospedale d’alta specializzazione e di valenza regionale, dotato di moderni edifici per la didattica e la ricerca universitaria. E pure qui, evidentemente non a caso, si prevede il transito di un’altra linea di tram, quella da Chiesanuova a Ponte di Brenta, per cui Palazzo Moroni spera in un ulteriore contributo statale di ben 120 milioni di euro.
Capitolo a parte, infine, per l’ospedale Sant’Antonio e i suoi 280 posti letto che, almeno per il momento, rimarranno in via Facciolati.
Il Corriere del Veneto – 22 dicembre 2017