Corsia preferenziale per quota 100. Deroga ai documenti da presentare. Istituzione di una doppia giornata di pagamento: oltre all’ 1, anche il 7 aprile. Premi ai dipendenti veloci con le pratiche per il nuovo anticipo pensionistico con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, così caro alla Lega. Ecco perché quota 100 ha creato un imbuto, rallentando le pratiche delle altre pensioni. « Una situazione eccezionale, solo per la decorrenza del primo aprile » , spiega l’Inps.
L’ 11 marzo l’istituto di previdenza invia alle sedi territoriali la comunicazione 1008. Si chiede di dare priorità a quota 100. « In via straordinaria, anche in mancanza del certificato del datore di lavoro» che attesta le dimissioni. In allegato c’è un file Excel con il numero di domande in giacenza: 42.448 pronte ad essere pagate di lì a 20 giorni. Ce la faranno solo in 26 mila. Ma la pressione è forte. Il messaggio Hermes 1008 viene accompagnato, nei giorni successivi, da altri richiami. La comunicazione 1062 del 14 marzo inserisce quota 100 nel paniere per il premio di produttività ai dipendenti. «Sono introdotti tre indicatori di qualità, specifici delle domande di pensione quota 100 – si legge al punto 2.2 – fondati su coefficienti di ponderazione tanto più elevati quanto minore è il tempo di definizione ». Come dire: fate presto, ne vaanche del vostro stipendio. Non basta. Viene prorogata la possibilità di liquidare le pensioni quota 100 fino al 29 marzo ore 12, a soli tre giorni dall’ 1 aprile, giorno di pagamento tradizionale di tutti gli assegni previdenziali. Ma ecco un’altra deroga. Le domande di quota 100 – si legge nel messaggio Inps – arrivate in zona Cesarini saranno messe in pagamento il 7 aprile. Mai successo prima: due giornate nello stesso mese. Non solo. I tempi tra la liquidazione di una pensione ( l’ok dell’Inps) e l’accredito non sono mai inferiori a 20 giorni. Qui siamo a una settimana.
Un’accelerazione che nelle sedi territoriali viene letta in chiave politica, alla vigilia delle elezioni europee. «Siamo trattati come burattini, facciamo straordinari e sacrifici, poi la gente se la prende con noi perché la pensione non arriva » , è il lamento di molti dipendenti. L’Inps si difende. Dice che i tempi per l’erogazione delle pensioni diverse da quota 100 non è stato scalfito. « Nei primi tre mesi del 2019 abbiamo accolto 114 mila domande di pensione, il 14% in più del 2018 » . Ma il conto è al lordo di quota 100. E quota 100 nel 2018 non c’era. « Le domande di pensione del settore pubblico vengono corrisposte nell’ 83% dei casi senza soluzione di continuità rispetto alla retribuzione » , dice l’Inps. Senza interruzione, quindi. Non sembra plausibile visto che il ” tempo di attraversamento” – tra il diritto a ricevere la pensione e il primo pagamento – è in media di 50 giorni (200 giorni tra domanda e incasso): c’è uno stop più o meno lungo, quindi.
Derogare poi all’obbligo Unilav – la comunicazione delle dimissioni, in tutti i casi e non per eccezioni come per Ape sociale ha già portato in Puglia e Lombardia l’Inps ad annunciare possibili revoche di pensioni quota 100: date e poi tolte, per mancanza di requisiti.
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