I flussi provenienti da Africa e Cina possono essere vettori di patologie anche in Italia. Prestare attenzione a zanzare, acque, animali selvatici e rapporti sessuali
Nei primi sei mesi di quest’anno circa sessantamila migranti sono arrivati in Italia e c’è il timore che insieme alle persone entrino nel nostro Paese anche delle nove malattie infettive. Spaventa l’epidemia di Ebola in Africa occidentale, ma non c’è praticamente alcun rischio che il virus arrivi nel nostro Paese tramite gli sbarchi. Lo spiega la Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali.
Le precauzioni per chi va in Africa
«Il viaggio che i migranti affrontano per raggiungere il nostro Paese è lungo mesi, via terra e via mare. Ed Ebola, che presenta un periodo di incubazione di circa 10 giorni e che da subito è altamente debilitante, impedirebbe loro di arrivare in Italia. È improbabile che un soggetto malato e che presenta febbre elevata, diarrea, vomito e manifestazioni emorragiche, possa andare in giro a diffondere l’infezione» spiega Antonio Chirianni, vicepresidente della Simit. «Anche il rischio di infezione da virus Ebola per i turisti, i viaggiatori in genere e i residenti nelle zone colpite (Guinea, Liberia, Sierra Leone, ndr), è considerato molto basso – prosegue Chirianni -, se si seguono alcune precauzioni elementari: evitare il contatto con malati o i loro fluidi corporei e con i corpi di pazienti deceduti. A queste vanno aggiunte le generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana: evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani». L’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi africani colpiti dall’epidemia e, nonostante il rischio di importazione della malattia sia remoto – osservano gli specialisti -, il Ministero della Salute ha rafforzato le misure di sorveglianza presso porti e aeroporti. Inoltre gli Uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera sono tenuti al controllo delle navi che nei 21 giorni precedenti all’arrivo in Italia hanno toccato i Paesi africani nei quali il virus Ebola si sta diffondendo. Nel caso degli aerei, eventuali casi sospetti devono essere segnalati, affinché il mezzo sia dirottato su aeroporti provvisti di laboratori e attrezzature deputati al controllo.
Sars, Mers, malattie sessuali, epatite
Se Ebola preoccupa relativamente, «di maggior rilevanza è il rischio di diffusione della Sars e della nuova Sars (Mers) – aggiungono gli esperti della Simit -, che hanno colpito e colpiscono Asia e Medio Oriente, con l’arrivo di individui che si spostano per turismo o per lavoro». Inoltre, bisogna aggiungere il rischio di incremento dei casi di infezione da Hiv, a causa di rapporti promiscui e non protetti con persone provenienti da aree endemiche, e di altre malattie sessualmente trasmissibili come la sifilide e la gonorrea. L’estate 2014 è caratterizzata dal boom turistico proveniente dalla Cina. «Negli ultimi anni la Cina ha promosso una campagna vaccinale per il contenimento di malattie gravi – spiega Chirianni -, come l’encefalite giapponese e la malaria, che resta confinata in alcune aree rurali del sud: queste malattie non sembrano essere ad elevato rischio di importazione da parte dei Paesi europei che accolgono individui provenienti dalla Cina. Di maggior rilevanza è il rischio di diffusione della Sars e Mers, con l’arrivo di individui che si spostano per turismo o per lavoro». L’ Organizzazione mondiale della sanità già da tempo ha rafforzato il filtro aeroportuale che prevede controlli clinici dei passeggeri in arrivo da aree infette e sorveglianza sanitaria dei soggetti che hanno viaggiato o avuto contatti con individui malati o sospetti. Oltre alla Sars, le malattie che prevalentemente vengono importate dai Paesi di origine dei migranti (principalmente Asia e Africa) sono malaria, tubercolosi, Hiv.
Precauzioni per chi viaggia
Ma veniamo ai rischi per chi viaggia. In gran parte dell’Africa sub-Sahariana, la malaria trasmessa di sera e di notte dalle zanzare Anopheles rimane il pericolo principale da prevenire adeguatamente. Sempre le zanzare, questa volta del tipo Aedes a puntura diurna, sono invece responsabili della trasmissione del virus Chikungunya e del virus dengue. La prevenzione di queste infezioni, in assenza di farmaci o vaccini efficaci, rimane affidata alla prevenzione della puntura della zanzara. Un’epidemia di Chikungunya è in atto anche in alcune isole caraibiche. Attenzione anche al contatto con gli animali selvatici soprattutto nel sub-continente indiano, dove è stato segnalato un incremento dei casi di rabbia anche mortali conseguente a morsi di cani. In generale, per chi viaggia, non vanno dimenticati «i rischi connessi all’ingestione di acqua o alimenti contaminati che possono causare anche patologie gravi, come la amebiasi e la epatite virale A, e che richiedono il rigoroso rispetto di norme alimentari che evitino il rischio di contaminazione» spiega Massimo Andreoni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali. Concludendo, gli specialisti consigliano di prestare massima attenzione a zanzare, acque, animali selvatici e rapporti sessuali, i principali canali di trasmissione per le malattie infettive.
25 luglio 2014