di Lucilla Vazza. Sulle aspettative per il personale Ssn impegnato sul fronte internazionale le regole devono essere uguali in tutte le Regioni. Arriva per “posta prioritaria” la lettera del ministero della Salute alla Conferenza Stato-Regioni per rispondere alle numerose richieste di chiarimento sulle aspettative per il personale impegnato all’estero. Lorenzin sottolinea la valenza umanitaria della cooperazione e spinge le Regioni a velocizzare le procedure già previste dal Ccnl.
Aspettativa «umanitaria». Nel dettaglio, si fa presente che nel Contratto collettivo nazionale del maggio 2010, integrativo del Ccnl 2008, è già presente un’ipotesi specifica di «aspettativa per motivi umanitari» all’articolo 16, comma 4. In sostanza, nel caso di assistenza nei Paesi in via di sviluppo, le aziende possono concedere l’aspettativa senza assegni per un massimo di dodici mesi nel biennio, da fruire anche in maniera frazionata, nell’alveo di una collaborazione internazionale con una Ong riconosiuta dalla legge 49/1987. In situazioni straordinarie di emergenza, come quella che si sta affrontando nel West Africa, le amministrazioni dovranno comunicare la concessione o il diniego dell’aspettativa entro 15 giorni dalla richiesta, salvo diversa previsione regionale.
Fin qui la normativa già esistente. Il ministero tuttavia, vista la situazione di drammatica emergenza determinata dalla diffusione del virus Ebola, pungola le Regioni ad affrontare al più presto la questione in conferenza Stato-regioni. Un colpo d’acceleratore, insomma, necessario a uniformare le regole di trattamento del personale a livello nazionale.
Potrebbe dunque arrivare a stretto giro un documento del ministero condiviso con le Regioni. Per ora valgono le regole già presenti nel Ccnl.
Il Sole 24 Ore – 18 ottobre 2014