Paolo Russo. Mentre il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiede più soldi per fronteggiare Ebola, il Parlamento candida l’Italia a guidare una task force europea di contrasto all’epidemia. Candidatura sostenuta da un lungo elenco di strutture e reti di sicurezza che, per i proponenti, farebbero del nostro Paese uno dei più attrezzati a fronteggiare l’emergenza. La Lorenzin ha convocato un summit europeo per coordinare i controlli, mentre alla Camera ha battuto cassa al ministero dell’Economia, reclamando 5 milioni in più per aumentare la vigilanza alle frontiere, mentre altri 8 andrebbero all’Ospedale specializzato in malattie infettive «Spallanzani» di Roma, per completare un’ala in costruzione. E Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità della Camera, e Ilaria Capua, virologa e vicepresidente della Commissione Cultura di Montecitorio, in una mozione chiedono che l’Italia guidi l’Unità di crisi Ue.
«Ebola non è solo una questione sanitaria, ma umanitaria», ha detto il ministro, che ha ricordato come nei Paesi colpiti parte della popolazione sia oramai «costretta a mangiare pipistrelli, che sono però vettori del virus». In Italia, ha rivelato, «sono moltissime le segnalazioni di casi sospetti, che fortunatamente si sono rivelati tutti falsi allarmi».
Anche se l’esperienza spagnola insegna che sarebbe sbagliato abbassare la guardia, l’Italia sembra comunque ben attrezzata a fronteggiare la minaccia. Lo spiega nei dettagli una voluminosa mozione parlamentare depositata ieri dal Presidente della Commissione affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu, e dalla vicepresidente della Commissione cultura di Montecitorio, la virologa Ilaria Capua, entrambi di Scelta civica. La richiesta alla presidenza italiana al Consiglio Ue di «istituire una unità di crisi europea a guida tecnica e scientifica italiana» sembra infatti poggiare su una solida rete di difesa dal virus. La nostra aeronautica militare, insieme alla Raf britannica, tanto per cominciare, sarebbe l’unica a disporre di velivoli e attrezzature «per il trasporto di malati altamente infettivi attraverso una speciale barella di bio-contenimento». Attrezzature dislocate presso il Centro sperimentale di Pratica di Mare, alle porte di Roma, e già utilizzate in missioni per trasporto di pazienti altamente infetti.
A fare da scudo ci sono poi gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera con compiti di profilassi per passeggeri provenienti da tutto il mondo. Bloccano viaggiatori o merci sospette e, nel caso, somministrano le vaccinazioni obbligatorie o anche solamente raccomandate a livello internazionale. Sono 12 uffici principali, divisi in 37 unità territoriali. Infine i due ospedali modello, lo Spallanzani di Roma e il Sacco di Milano, con stanze di ricovero ad alto tasso di isolamento.
Tutte cose buone a fronteggiare Ebola, proprio mentre l’Oms però invita a non abbassare la guardia e avverte che «saranno inevitabili altri casi in Europa» dopo quello dell’infermiera contagiata in Spagna. Anche la Ue si muove. Ha chiesto chiarimenti a Madrid. Bruxelles vuole sapere il protocollo seguito dalle autorità sanitarie iberiche e la dinamica che ha portato Teresa R.R. a contrarre il virus per evitare il ripetersi di eventuali errori. (La Stampa)
Ebola. Mozione Vargiu-Capua: “Italia chieda e guidi unità di crisi UE”
Per il presidente della commissione Affari Sociali e la vicepresidente della commissione Cultura di Montecitorio, sono necessarie decisioni rapide per affrontare in modo appropriato ogni elemento della crisi, e l’Italia è “uno dei paesi europei più attrezzati a fronteggiare l’epidemia e ha autorevolezza e competenze riconosciute a livello internazionale”. LA MOZIONE
“Su Ebola l’Europa deve dare una risposta forte. L’Italia, Presidente di turno dell’UE, nell’ambito degli organismi istituzionali preposti, assuma leadership per fronteggiare immediatamente e in modo coordinato l’emergenza sanitaria. Servono decisioni rapide per affrontare in modo appropriato ogni possibile elemento di crisi”. Lo sostengono Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità della Camera, e Ilaria Capua, virologa e vicepresidente della Commissione Cultura di Montecitorio, che con il gruppo di Scelta Civica presentano una mozione con chiari impegni al governo.
“L’Italia è uno dei paesi europei più attrezzati a fronteggiare l’epidemia e ha autorevolezza e competenze riconosciute a livello internazionale da mettere a disposizione della comunità mondiale perché questa è un’emergenza che potrebbe assumere caratteristiche drammatiche e riguardare molti cittadini dell’UE”, hanno affermato i due deputati.
“Quello che sta succedendo in Spagna non va sottovalutato. L’Italia e l’Europa facciano la loro parte, assumendosi le responsabilità e mettendo in campo le loro risorse in sanità pubblica ”, hanno concluso Vargiu e Capua.
8 ottobre 2014