L’Africa occidentale è mobilitata contro la diffusione della febbre emorragica, scatenata in alcuni casi dal virus Ebola. Il Paese più colpito è la Guinea, dove l’ultimo bilancio diffuso dal governo certifica una novantina di decessi su circa 140 casi registrati. Secondo l’equipe di Medici senza frontiere, il contagio sta procedendo a ritmi allarmanti. “Ci troviamo di fronte a un’epidemia di dimensioni mai viste in relazione alla distribuzione dei casi sul territorio”, afferma l’epidemiologo Michel Van Herp. Contro l’Ebola non esistono vaccini, né trattamenti specifici. Il malato accusa febbre alta, successivamente accompagnata da emorragie, sia esterne che interne, che nel 90% dei casi provocano la morte. I primi sintomi, tra i quali debolezza e mal di testa, possono essere scambiati per paludismo.Van Herp: “Stiamo fronteggiando il ceppo di Ebola più aggressivo, lo Zaire, che uccide nove persone su dieci”.
Il governo della Guinea ieri ha lanciato un appello affinché la popolazione mantenga la calma dopo l’attacco ad un’équipe di Medici senza Frontiere a Macenta, località dove è più diffusa l’epidemia di Ebola. L’aggressione è avvenuta perché i medici volevano mettere in isolamento un abitante della città, presumibilmente malato. Msf per ora ha sospeso le attività nella zona.
Il governo del Mali ha affermato di aver riscontrato i primi eventuali casi di Ebola, trasmessi dalla vicina Guinea, aggiungendo che il virus mortale si sta diffondendo in tutta l’Africa occidentale. Tre persone in Mali sono state messe in quarantena e i campioni sono stati mandati ad Atlanta, negli Stati Uniti, per il test. Una squadra di intervento ad alta velocità è stata creata per seguire l’evoluzione della situazione sul campo.
Scoperto nel 1976 nella Repubblica democratica del Congo, che all’epoca si chiamava Zaire, il virus ha spiazzato i ricercatori, manifestandosi nella lontana Guinea e diffondendosi poi alla Liberia, alla Sierra Leone e al Mali. Deve il suo nome al fiume congolese Ebola e si trasmette per contatto diretto con sangue, liquidi biologici e tessuti di soggetti infettati, uomini o animali, vivi o morti che siano. I ricercatori credono di aver individuato i principali vettori della malattia.
Jean-Jacques Muyembe, direttore del Centro di ricerca bio-medico della Repubblica democratica del Congo: “Pensiamo che siano i grandi pipistrelli che si nutrono di frutti a trasmettere il virus, ma stiamo ancora cercando una conferma. L’unico modo per combattere l’Ebola è attraverso la pulizia e l’interruzione della catena di trasmissione: bisogna diagnosticare velocemente il virus e isolare le persone contagiate”. Il professor Muyembe insiste sull’urgenza di trovare un vaccino contro l’Ebola, un virus che si propaga più rapidamente e fa più vittime dell’HIV.
Marocco, misure sanitarie d’urgenza per epidemia di febbre ebola
La febbre Ebola fa paura e così il Marocco decide di rinforzare il controllo sanitario alle frontiere, in particolare all’aeroporto di Casablanca, principale piattaforma aeroportuale dell’Africa del Nord, per impedire l’ingresso del virus proveniente dalla Guinea.
“Per ragioni di precauzione” il ministero della salute ha rinforzato “il controllo sanitario nei punti d’ingresso, in particolare all’aeroporto Mohammed-V di Casablanca” che dispone di collegamenti quotidiani con Conakry, la capitale della Guinea, spiega il comunicato citato dall’agenzia stampa ufficiale MAP.
Queste misure prevedono una “sorveglianza medica dei viaggiatori provenienti dai paesi toccati da questa epidemia e che presentano segni di questa febbre emorragica” aggiunge il ministero, precisando che il Marocco, non registra attualmente nessun caso.
Ebola, paura anche in Europa: aereo dell’Air France bloccato per due ore a Parigi per i controlli
Un volo della compagnia di bandiera francese Air France è stato bloccato ieri per due ore all’aeroporto parigino di Roissy Charles de Gaulle, per paura che a bordo ci fosse un passeggero che aveva contratto il virus dell’ebola, una febbre incurabile, con emorragie interne e decompressione degli organi, ma i primi sintomi sono febbre, tachicardia, sudorazione e mal di testa. Il volo proveniva da Conakry, la capitale della Guinea, e all’arrivo all’aeroporto francese sono partiti immediatamente i controlli sui 187 passeggeri e sugli 11 membri dell’equipaggio.
Il boing 727 della compagnia francese è stato fermato per due ore, in attesa che gli operatori sanitari eseguissero i controlli e la misurazione della febbre. Alle 07:30 i test sono stati terminati e l’aereo è stato fatto ripartire. Recentemente la Francia ha notevolmente rafforzato i controlli sui voli internazionali in arrivo dai paesi africani, essendo forse il paese più a rischio in Europa per il contagio della letale malattia, e fortunatamente questa volta si è trattato di un falso allarme.
6 aprile 2014