È iniziata con pochi casi in Guinea, poi qualche decina in Sierra Leone. Ora le vittime dell’epidemia di Ebola che sta flagellando l’Africa Occidentale sono arrivate quasi a mille. E il contagio ha ormai raggiunto anche la Liberia e, ieri sera, la Nigeria con la prima vittima.
Dallo scoppio dei primi focolai all’inizio dell’anno al 12 luglio scorso, sono stati segnalati 964 casi, di cui 603 letali, ha comunicato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Nuovi casi continuano ad essere segnalati da Guinea, Sierra Leone e Liberia», ha detto il portavoce dell’Oms Daniel Epstein. La tendenza in Sierra Leone e Liberia (rispettivamente 49 e 30 nuovi casi) resta «grave» e con un «alto livello di trasmissione».
Solo nelle ultime due settimane, Medici Senza Frontiere ha trattato più di 70 pazienti c nel centro di Kailahun, in Sierra Leone orientale. E la paura per una malattia di cui non esiste cura e ha una mortalità del 90% fa «vittime» anche nei Paesi vicini: la Costa d’Avorio ha respinto alla frontiera 400 immigrati liberiani per timore che potessero diffondere il virus, mentre in Sierra Leone e Guinea alcuni malati sono stati «rapiti» e nascosti dai familiari convinti che il ricovero in ospedale fosse una «sentenza di morte». In Liberia operatori sono stati cacciati armi alla mano. [e. st.]
La Stampa – 26 luglio 2014