Non ci sono prove secondo cui il virus Ebola possa essere trasmesso in Europa attraverso gli alimenti, quali frutta e verdura, importati legalmente da Paesi africani. Ad oggi non sono stati segnalati casi di infezione da Ebola nell’uomo attraverso il consumo di alimenti crudi quali piante, frutta e verdura, caffè, cacao, spezie. Lo rende noto l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha pubblicato una relazione elaborata da esperti interni ed esterni, alcuni dell’Organizzazione Mondiale Sanità. In una precedente relazione gli esperti scientifici dell’Efsa avevano valutato il rischio di trasmissione di Ebola attraverso la selvaggina importata illegalmente in Europa dall’Africa occidentale e centrale, concludendo che il rischio era basso. In una relazione pubblicata il 18 marzo si prende in esame il rischio di trasmissione del virus Ebola a partire dal consumo di alimenti crudi importati legalmente nell’Unione europea da Paesi africani.
A tutt’ oggi non si sono registrate segnalazioni di casi di infezione da Ebola nell’uomo attraverso il consumo di questi alimenti. E nella relazione l’Efsa conclude che il rischio di trasmissione di Ebola per via alimentare, attraverso cibi diversi dalla carne, rimane solo una possibilità teorica, mentre non è mai stata dimostrata nella pratica. Rimane però un’elevata incertezza nella valutazione causata dalla mancanza di dati.
L’Efsa spiega che “affinché la trasmissione del virus avvenga attraverso il cibo, sono necessari diversi passaggi, nessuno dei quali è mai stato segnalato: gli alimenti esportati dovrebbero essere contaminati già nel luogo di origine, dovrebbero contenere un virus vitale (ossia in grado di sopravvivere) una volta giunto nell’UE e il soggetto dovrebbe contrarre l’infezione a seguito di esposizione alimentare”. Nella valutazione gli esperti individuano alcune lacune, come la mancanza di dati sul periodo di sopravvivenza del virus negli alimenti. In una precedente relazione gli esperti scientifici dell’Efsa avevano valutato il rischio di trasmissione di Ebola attraverso la selvaggina importata illegalmente in Europa dall’Africa occidentale e centrale, concludendo che il rischio era basso.
fonte: Efsa – 19 marzo 2015