Il sindaco di Treviso: proroga anche dove si è deliberato. Ma l’Anci non è d’accordo: si paga a giugno. Sportelli, app, mail. I giorni caldi della Tasi si avvicinano. E i Comuni si attrezzano. Almeno quelli che sanno con certezza di far pagare i cittadini il prossimo 16 giugno. Mai debutto di tassa fu più travagliato di questo. Anche perché il caos monta di ora in ora.
I sindaci che hanno deliberato e pubblicato le aliquote entro maggio faticano ad organizzarsi per l’acconto di metà giugno. Mentre quelli che non hanno deliberato attendono con ansia un decreto del governo che confermi lo slittamento promesso da giugno ad ottobre. O forse settembre, non si è capito. Slittamento che potrebbe riguardare le seconde case, ma forse anche le prime. Insomma è nebbia fitta. Nell’immediato poi c’è il problema dei bollettini precompilati. Obbligatori fino a mercoledì scorso, facoltativi ora. Perché un regolamento del ministero dell’Economia ha sciolto i comuni dall’ulteriore incombenza. Che però potrebbe tornare in altra forma nel decreto-proroga: municipi obbligati a precompilare solo su richiesta dei cittadini. Ognuno farà per sé?
Insomma, la Tasi nasce decisamente sotto una cattiva stella. Tra l’altro, ieri il primo cittadino di Treviso, Giovanni Manildo del Pd, uno dei 2.265 sindaci che hanno già fissato le aliquote, ha fatto sapere di aver inviato una lettera al ministro dell’Economia chiedendo che la proroga valga per tutti, pure per chi ha già deciso. «Non è possibile che anche in questo caso a pagare siano sempre le realtà virtuose. I miei cittadini mi chiedono perché i comuni vicini prorogano e Treviso no. Senza sapere che i consigli comunali nulla possono». Posizione «legittima», ma che «non è la posizione dell’Anci», risponde il presidente Piero Fassino. «Non ha senso distinguere tra comuni buoni e cattivi, virtuosi o no. Ma tra chi ha deliberato e chi no perché i consigli erano sciolti nell’imminenza delle elezioni. È bene che i primi applichino le aliquote e incassino il 16 giugno. Gli altri lo faranno il 16 ottobre o quando deciderà il governo. Questo è il doppio regime che abbiamo concordato con Palazzo Chigi».
Manildo però chiede almeno una mini-proroga al 7 luglio, coincidente con la scadenza allungata di Unico. Il sindaco avvocato che lo scorso anno sconfisse al ballottaggio lo “sceriffo” leghista Giancarlo Gentilini in realtà ha già inviato a casa dei cittadini il bollettino precompilato in tutte le parti tranne l’importo. «Il recente decreto del ministero ha tolto l’obbligo. D’altronde sarebbe stato impossibile calcolare la Tasi per tutti. Non conosciamo ad esempio le rendite catastali di chi sta in affitto». Così come è arduo calcolare le detrazioni senza sapere alcuni elementi reddituali o familiari. Per contro, Manildo ha organizzato un servizio mail gratuito del comune a quanti scriveranno chiedendo un aiuto nel calcolo della tassa. E predisposto anche una App utile a chi “smanetta” con iPad e smartphone. Stessa idea, quella della App, del comune di Bologna. La Uil Servizio politiche territoriali ha contato 75 mila modi diversi di determinare la Tasi. Comune che vai, Tasi che trovi. Ad eccezione degli 80 municipi Tasi-free, zero tassa su tutti gli immobili, prime e seconde case. Torre del Greco, ad esempio, «in virtù della crisi economica». Ma anche Peschiera sul Garda. Ed Anacapri, già sazia delle tasse di sbarco e soggiorno.
La Confesercenti intanto pubblica un sondaggio Swg secondo cui il bonus da 80 euro spingerà i consumi, innescando nel 2014 un aumento extra nella spesa delle famiglie per 3,1 miliardi di euro. Il 54% li userà per pagare debiti e fare acquisti. Il 18% li metterà da parte. Gli altri non sanno. Oppure meditano di riservarli alla Tasi.
Repubblica – 1 giugno 2014