Il Corriere del Veneto. Con 1.182 nuovi casi, sale a 33 mila il numero dei trevigiani attualmente positivi e isolati in casa. Numeri così elevati di contagi e conseguenti provvedimenti restrittivi mandano in tilt i servizi di tracciamento e di “liberazione” dei pazienti: i tempi per ottenere un tampone di uscita dalla quarantena diventano sempre più lunghi. Il contact tracing gestisce quasi duemila chiamate e contatti al giorno, è diventato un imbuto sempre più stretto.
La fascia d’età scolare, secondo i dati del Sisp dell’Usl 2, è quella più colpita dalle positività e le scuole sono ripartite con un numero molto elevato di assenze: «In alcuni grandi istituti della città ce ne sono state anche cento, di studenti, per quarantene e isolamenti, distribuiti in diverse classi – spiega la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella -. In questi casi i ragazzi possono seguire le lezioni in Dad mentre il resto della classe è in presenza. Temevamo difficoltà fra il personale ma non risultano criticità particolari, ci sono due, tre assenze fra insegnanti e collaboratori. Non siamo in allarme». Un fenomeno però è emerso al ritorno in aula: alcuni prof hanno provato a fare i furbi per “guadagnare” gli ultimi giorni di lavoro. «Alcuni non vaccinati erano rimasti in servizio presentando la prenotazione per il vaccino, ma non l’hanno poi fatto, sono stati sospesi. Anche queste assenze sono state tamponate». La situazione rimane critica nel sistema dei trasporti: «Ci mancano 60-70 autisti al giorno – spiega il presidente di Mom Giacomo Colladon -, metà sono irriducibili no vax. La prossima settimana entreranno in servizio i quindici nuovi autisti per recuperare circa cento corse. Stiamo facendo il possibile ma provvedimenti che arrivano la sera precedente non aiutano e l’obbligo per i soli over 50 non è equo, un 49enne viene esentato e non capisco perché, dato che guida un mezzo pubblico». Ma sul trasporto scolastico viene scelta la linea morbida: «Stiamo facendo controlli informativi e preventivi, agli studenti chiediamo solo il green pass normale». Intanto l’azienda sanitaria si riorganizza per gestire eventuali casi nelle classi. Sono due le proposte per ridurre le code ai centri tamponi e agevolare le famiglie: da oggi per ogni istituto trevigiano sarà individuato un percorso ad hoc, con un orario e un Covid-point per lo screening; e presto partirà il piano per effettuare i tamponi scolastici nei Comuni. Aumentano in modo vertiginoso i contagi mentre i ricoveri registrano un andamento relativamente stabile (oscillano attorno ai trecento nell’Usl 2), ma l’epidemia lascia anche un segno indelebile: le vittime nella Marca sono 1.999 in meno di due anni di emergenza. Duemila lutti, un numero impressionante. Ottanta decessi sono stati registrati dal 23 dicembre, gli ultimi 9 fra ieri e domenica: avevano fra 87 e 66 anni, sei avevano gravi patologie precedenti; solo tre di loro avevano completato il ciclo vaccinale. Intanto, dopo il raid vandalico al centro tamponi di Casier, su tutte le strutture destinate all’emergenza Covid l’attenzione diventa altissima. È stato danneggiato un container, un estintore rubato, la porta scardinata, e le transenne che regolano gli accessi sono state gettate in un fossato. La cooperativa ha presentato denuncia, le indagini sono in corso.