I tre animali acquatici sono stati ritrovati morti nel giro di 48 ore nelle spiagge della provincia di Venezia: un fenomeno insolito che proveranno a spiegare gli esperti
È un fenomeno non certo nuovo: ma tre animali morti in due giorni raramente si sono visti sul litorale. Ieri mattina un delfino è morto imprigionato tra gli scogli a Bibione, nella zona del Faro. La scoperta è stata fatta attorno alle 13. Solo il giorno prima analoga sorte era toccata a un altro delfino e a una tartaruga marina, trovati senza vita, spiaggiati, a Duna Verde di Caorle, a poca distanza l’uno dall’altra, nei pressi dello stabilimento balneare Da Mario. Dei due ritrovamenti si sono occupati i marinai della capitaneria di Porto del Circomare di Caorle, ieri aiutati a Bibione da agenti della polizia locale; e i vigili del fuoco di Portogruaro. Le carcasse non sono state ancora recuperate. Si attende per la mattinata odierna un sopralluogo degli assistenti della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Padova che faranno delle analisi, prelevando alcuni campioni. Sulla cause di queste morti cresce la preoccupazione tra i pescatori per delle anomalie riscontrate proprio sulle acque tra la foce del Livenza e la foce del Nicesolo, all’imboccatura dei canali. Il tradizionale branzino, ad esempio, é sempre più raro nelle reti dei pescatori, il cefalo sembra essere quasi del tutto scomparso e, nelle zone lagunari dove si inoltrano gli appassionati di caccia pesca, anche il ritrovamento di carcasse di volatili e pesci morti sono stati più numerosi del solito, quest’anno.
La Nuova Venezia – 14 ottobre 2013