Nuova rilevazione dell’Agenas sui ticket in Pronto Soccorso e sulla specialistica. La situazione resta quella di un anno fa, con l’eccezione di Campania e Calabria che li hanno aumentati.
Ma poi c’è anche il ticket sui farmaci (di cui non tratta Agenas) che nel 2010 è costato ai cittadini quasi 1 miliardo di euro. E, infine, pesa l’incognita sul ticket di 10 euro per la specialistica la cui copertura scade il 31 maggio prossimo.
C’è quello sugli accessi al Pronto soccorso che può costare anche 50 euro e quello per le prestazioni specialistiche che può arrivare fino 46 euro. E in generale in ogni Regione, se si parla di ticket, vige una sorta di “fai da te”. Una constatazione resa ancor più evidente se si guarda al ticket sui farmaci, contemplato in “sole” 12 Regioni, anche se in tutte vige comunque il criterio del prezzo di riferimento per i farmaci a brevetto scaduto. Inoltre, sono cambiate le regole per la verifica dell’esenzione e a giugno scade la copertura per il superticket della specialistica da 10 euro. Insomma, parlare di “giungla” per il sistema di compartecipazione alla spesa non è un azzardo e risulta quindi molto utile quest’ultima rilevazione dell’Agenas (resa nota oggi) che fotografa la situazione per i ticket in Pronto Soccorso e per le prestazioni specialistiche. Di seguito un riepilogo della situazione nazionale, attraverso il rapporto Agenas e i dati della Federfarma (per quanto riguarda il ticket sui farmaci).
Il Rapporto Agenas
Ticket Pronto Soccorso. Solo la Basilicata non lo applica, mentre la Campania lo ha raddoppiato rispetto a un anno fa. Regione che vai ticket sul Pronto Soccorso che trovi, tranne in Basilicata dove esso non viene applicato. Il ticket sui codici bianchi non seguiti da ricovero è stato introdotto dalla Finanziaria 2007 e prevede, salvo alcune eccezioni, il pagamento di una quota fissa di 25 euro. Il ticket, in ogni caso, non è uguale in tutte le Regioni. C’è chi applica solo la quota fissa, c’è chi fa pagare anche altre prestazioni (diagnostiche di laboratorio, strumentali o altre terapie) e chi mette il ticket anche sui codici verdi. Ma vediamo più nel dettaglio. Alcune Regioni (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, PA Trento, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Sicilia e Sardegna) hanno previsto solo l’applicazione della quota fissa nazionale, 25 euro per l’appunto, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano e in Campania (che nell’ultima rilevazione Agenas del 31 gennaio 2010 faceva pagare 25 euro) la quota fissa è il doppio: 50 euro. Ma i distinguo non finiscono qui, perché in Veneto, Friuli Venezia Giulia, PA Bolzano, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Calabria, oltre al pagamento della quota fissa, il cittadino compartecipa alla spesa anche per eventuali prestazioni diagnostiche di laboratorio, strumentali o altre terapie erogate in concomitanza con la visita al Pronto Soccorso. Per questi casi alcune Regioni (PA Bolzano, Liguria, Toscana, Puglia, Calabria) prevedono dei massimali del ticket o come fa il Friuli Venezia Giulia un tariffario per le singole prestazioni erogate in regime di pronto soccorso. Sempre in Friuli Venezia Giulia è previsto anche il pagamento per le prestazioni programmate successive al primo trattamento, mentre nella Provincia di Trento viene fatto pagare un ticket fisso di 35 euro agli stranieri non forniti di apposito modello di assistenza internazionale. Oltre al ticket sui codici bianchi c’è poi chi come Bolzano, Toscana e Sardegna prevedono il pagamento di una quota fissa anche per i codici verdi non seguiti da ricovero. Niente ticket, infine, per i minori di 14 anni ed i cittadini esenti (secondo le norme di ogni singola Regione), tranne che per il Friuli e la PA di Bolzano dove non esiste esenzione per l’accesso al pronto soccorso. (Vedi norme Regione per Regione sul ticket al Pronto Soccorso)
Ticket specialistica. Al centro sud è più alto. In ogni Regione italiana è previsto il ticket sulle prestazioni specialistiche. Esiste una normativa nazionale, applicata nella gran parte delle Regioni, secondo la quale per determinate fasce di popolazione, di patologie e reddito è prevista l’esenzione. In ogni caso, molte Regioni hanno deciso di ampliare la fasce di esenzione. Ma quanto costa il ticket sulla specialistica? L’importo massimo del ticket per ricetta è fissato a livello nazionale in 36,15 euro. In Calabria, però, sale a 45 euro + 1 euro di quota fissa (nell’ultimo rilevamento Agenas del 31 dicembre 2009 non c’era), mentre in Sardegna è di 46 euro. Poi c’è la Campania, che rispetto all’ultima rilevazione Agenas, ha introdotto il pagamento di un’ulteriore quota di 10 euro e in cui sono previste come nel Lazio e nel Molise ulteriori quote in base a specifiche prestazioni. (Vedi norme Regione per Regione su ticket specialistica)
Il Rapporto Federfarma
Nel 2010 gli italiani hanno speso quasi 1 miliardo in ticket per i farmaci. Al ticket sul Pronto Soccorso e sulle prestazioni specialistiche, vanno poi aggiunti i numerosi e diversi ticket sui farmaci, presenti in 12 Regioni e che nel 2010 hanno portato nelle casse delle Asl 987,543 milioni di euro versati direttamente dai cittadini per l’acquisto di farmaci di fascia A. Una cifra pari al 7,6% della spesa farmaceutica a carico del Ssn. Si passa dal ticket fisso sulla ricetta a diverse forme di compartecipazione legate al numero di confezioni acquistate. E questo vale, come abbiamo detto, in 12 Regioni (P.A. Bolzano, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Molise, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Mediamente il costo del ticket è di 1,68 euro su ogni ricetta del Ssn con un onere pro capite (calcolando tutta la popolazione e quindi anche coloro che non consumano farmaci o che sono esentati a vario titolo dal ticket) di 16,8 euro per italiano all’anno. L’incidenza maggiore del ticket si registra in Sicilia, Veneto e Lombardia con un peso di oltre il 10% sul totale della spesa. La più bassa a Trento, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia con un’incidenza inferiore al 4%. Ma in tutta Italia è comunque in vigore un’altra forma di compartecipazione che non prevede alcun tipo di esenzione. Parliamo delle cosiddette “liste di trasparenza Aifa” (recentemente aggiornate a seguito della manovra economica del luglio scorso, con un risparmio atteso di circa 600 milioni di euro) che prevedono un prezzo di riferimento per tutti i farmaci con brevetto scaduto che costituisce la soglia di rimborsabilità massima garantita dal Ssn. Se si acquista un prodotto con prezzo uguale o inferiore a quella soglia non si paga nulla. Ma se si preferisce un altro prodotto più costoso della stessa categoria si deve pagare la differenza (vedi le norme Regione per Regione)
L’incognita sul “nuovo” ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni specialistiche.Per tutte le Regioni, infine, come disciplinato dalla Finanziaria 2007, resta in vigore un ulteriore ticket di 10 euro sulle prescrizioni specialistiche, per un ammontare complessivo annuo stimato in 834 milioni di euro. In realtà, come è noto, questo ticket non è mai stato applicato a seguito della decisione dei vari governi (prima Prodi e poi Berlusconi) di coprire tale onere con fondi statali. E’ andata così anche nel 2011, anche se la copertura arriva solo al 31 maggio. Salvo sorprese dell’ultima ora, quindi, dal prossimo 1° giugno potrebbe scattare questo ticket in tutte le Regioni, salvo che esse decidano autonomamente di non immetterlo assumendosi i relativi oneri del mancato gettito a proprio carico. (Luciano Fassari – quotidianosanita.it – 24 maggio 2011)