Dopo i cinghiali e le cavallette, arrivano i daini. Bersagliato Luigino Sinigaglia, vignaiolo di Galzignano: «Ora rischio di non vendemmiare più»
PADOVA. «Sono andato a vedere il vigneto per rendermi conto di come impostare la vendemmia, e mi sono accorto purtroppo che qualcuno aveva già fatto un giro nel podere».
Il “qualcuno”, a cui si riferisce un arrabbiato Luigino Sinigaglia, è in realtà un branco di daini che è penetrato dentro l’ettaro di vigneto e che ha colto la ghiotta occasione per mettere a segno una bella scorpacciata di uva fragolina precoce.
Tra cinghiali, cavallette e, per non farsi mancare nulla, daini non c’è davvero pace quest’anno per i coltivatori euganei.
«Un mio vicino», aggiunge perentoriamente l’ottantenne agricoltore «ne ha visti due, ma molto probabilmente saranno stati di più, come testimoniano i tanti escrementi che sono stati lasciati sul terreno sotto le vigne». Ma ecco il dettaglio della famelica intrusione dei daini: «Mi hanno mangiato circa tre quintali di uva nera su dieci. Gli altri sette sono di uva non ancora matura e c’è il fondato pericolo che gli animali tornino all’attacco». Il vignaiolo, residente in via Canova, è a ragione preoccupato e ha stimato che i simpatici ma voraci animali artiodattili gli abbiano causato un danno economico vicino al mezzo migliaio di euro.
Luigino Sinigaglia è sempre stato alle prese con le sortite dei cinghiali e delle cavallette e ora deve fare i conti anche con quelle dei daini che, a quanto affermano i suoi colleghi agricoltori, sono sparpagliati su tutto il territorio collinare. «I daini», puntualizza il presidente, «sono probabilmente quelli usciti dal recinto del Castello del Catajo. Gli animali sono presenti sono nei comuni di Battaglia, Galzignano e Montegrotto. Quest’anno i nostri operatori forestali ne hanno catturati all’incirca un’ottantina».
Il Mattino di Padova – 6 settembre 2013