Quotidiano sanità. Lo ha scritto sulla sua pagina facebook l’assessore alla sanità dell’Emilia Romagna e coordinatore della Commissione Salute delle Regioni rifacendosi all’aumento delle spese militari al 2% del Pil che, scrive Donini, “significherebbe passare dagli attuali 25,8 miliardi di euro all’anno (68 milioni al giorno) a circa 38 miliardi all’anno (104 milioni al giorno)”. E questo mentre la sanità pubblica e universalistica del nostro paese fatica, in tutte le regioni a far tornare i conti”.
“Riarmiamo la sanità”. È l’appello che Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna e coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, fa dalla sua pagina Facebook al Governo.
“Sono fiducioso che nel confronto con gli USA e la Nato, l’Italia possa portare un serio e reale contributo alla Pace in Europa, affinché questa guerra drammatica possa finire il più presto possibile”, scrive Donini che poi rileva come “stando alle prime stime del ministero della Difesa, l’aumento delle spese militari al 2% del Pil significherebbe passare dagli attuali 25,8 miliardi di euro all’anno (68 milioni al giorno) a circa 38 miliardi all’anno (104 milioni al giorno)!!”.
“Intanto – sottolinea a questo punto Donini – la sanità pubblica e universalistica del nostro paese fatica, in tutte le regioni a far tornare i conti!”, stante che “mancano 4 miliardi di euro di rimborsi per le spese covid sostenute e mancano medici e infermieri negli ospedali e medici di medicina generale sul territorio”.
“Le Regioni chiedono che la situazione si risolva presto perché altrimenti diventa difficile programmare la Sanità post COVID”, aggiunge il coordonatore sanità delle Regioni che conclude: “Riarmare la Sanità significa più risorse rispetto ad un Fondo Nazionale Sanitario, che, seppur aumentato in questi anni, risulta essere ancora palesemente inadeguato rispetto al fabbisogno reale. Inoltre, a fronte di maggiori spese previste, nei prossimi anni tornerebbe a scendere rispetto al rapporto con il PIl! La salute dei cittadini deve essere un impegno politico prioritario per un grande paese come l’italia. Prima delle armi!!”