Stoppate le speranze degli eurodeputati leghisti che chiedevano la tutela della denominazione del nostro vino. La difesa del ‘Prosecco’ italiano – a cui l’Europa ha riconosciuto la denominazione d’origine protetta – rispetto al vino “Prosek” prodotto in Croazia«spetta alle autorità competenti degli Stati membri».
Inoltre, se la Croazia dovesse presentare domanda di protezione per Prosek, la Commissione sarebbe tenuta a prenderla in considerazione».
È la risposta della Commissione europea all’interrogazione presentata dagli eurodeputati veneti della Lega Giancarlo Scottà e Lorenzo Fontana che avevano chiesto il 30 maggio scorso all’Esecutivo Ue quali misure intendesse prendere per eliminare la vendita di Prosek nel mercato Ue e nei Paesi terzi, qualora il vino non fosse stato ritirato dal commercio. «La Commissione ci ha delusì – hanno commentato i due eurodeputati che attendevano molto di più dalla Ue – perchè è evidente l’inadempienza delle normative comunitarie in materia di protezione dei prodotti Doc da parte dei viticoltori croati».
Scottà e Fontana ritengono che la Commissione Ue, demandando la questione agli Stati membri, «di fatto non abbia risposto alla loro interrogazioné. Quanto alla tutela del Prosecco sul mercato mondiale, Bruxelles risponde che «l’Ue ha negoziato accordi bilaterali con numerosi paesi terzi per garantire anche nei loro territori alti livelli di protezione delle Dop Ue, tra cui quella del ‘Prosecco’. Gli eurodeputati «avrebbero preferito che questa risposta arrivasse prima dell’ingresso – lo scorso primo luglio – della Croazia nella Ue. Ora per Scottà «c’è solo da augurarsi che il nuovo partner non presenti domanda di protezione per ‘Prosek’. Fontana chiede invece al Governo di intervenire quanto prima a difesa dell’eccellenza veneta: «siamo aperti al dialogo con i partner croati – dice – ma bisogna essere chiari. I consumatori hanno il diritto di sapere cosa finisce sulle loro tavole».
Gazzettino – 13 luglio 2013