Ripresa di Pil e investimenti, in Veneto, ma anche aumento della disoccupazione. «Non riusciamo ad aggredirla» è l’allarme di Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre. Le statistiche del Centro studi degli artigiani la stimano in salita fino all’8,8 per cento, in regione, alla fine di quest’anno. Fra categorie economiche e sindacati c’è chi conferma e chi lancia l’altolà.
«Non bisogna fare troppo le Cassandre» avverte il numero uno di Confartigianato Giuseppe Sbalchiero. Mentre il direttore di «Veneto Lavoro», Bruno Anastasia, osserva che «la disoccupazione è un fenomeno che dipende anche da motivi demografici, può essere disgiunta dalla riduzione dei posti di lavoro. Il cui trend migliora».
Secondo statistiche dell’Ufficio studi mestrino, elaborate su dati Prometeia, a fine anno in regione il numero dei senza lavoro sfiorerà le 200 mila unità, pari all’8,8 per cento. La Cgia registra «timidi segnali di ripresa» che dovrebbero innalzare Pil regionale e investimenti rispettivamente dello 0,9 e dello 0,8 per cento. Bortolussi cita i successi nell’export, nonostante i quali «solo dal 2015 la disoccupazione dovrebbe scendere, attestandosi all’8,5 per cento».
Un’analisi che apparentemente diverge da quella fatta qualche giorno fa da «Veneto Lavoro» che citava come, nel primo trimestre i posti persi, nel saldo fra contratti nuovi e cessati, siano stati 12 mila contro i 16.500 del primo trimestre 2013.
«Abbiamo registrato miglioramento nel trend di riduzione dei posti di lavoro, fenomeno che può essere distinto – conferma Anastasia – E se continua il saldo sarà a zero a fine anno. Le statistiche Prometeia sono previsioni, dipendono dall’andamento del Pil: un tale incremento di disoccupazione, comunque, mi sembra eccessivo. Ma si tratta di una previsione, noi riteniamo più interessante analizzare i dati di fatto».
Sbalchiero parla per l’artigianato. «Nel nostro settore non c’è calo di personale. Ed è già un successo – precisa – Poi, se la ripresa non accelera ci saranno problemi: ma stabilire a priori che ottobre sarà disastroso mi sembra un “cassandrismo”».
Sul fronte di Confcommercio, il presidente Massimo Zanon auspica che questo sia «un anno che passi veloce. La risalita la dovremmo vedere dal 2015, se la politica fa le scelte giuste: paghi i debiti con le aziende, riduca burocrazia e costi fissi».
La segretaria veneta della Cisl, Franca Porto, conferma che «in questa fase la ripresa non è in grado di risolvere i problemi occupazionali. Però è in grado di trainare verso una soluzione e se non ci fosse sarebbe peggio. Bisogna spingerla: il territorio dovrà saper investire su quei settori che danno segnali più positivi».
Elena Di Gregorio, segretaria veneta della Cgil, conferma invece le ipotesi Cgia. «C’è qualche elemento di ripresa, ma non sta generando benessere – chiarisce – E calano pure i posti di lavoro, anche se il trend migliora. Servono interventi strutturali, politiche con l’occupazione al centro: le nuove flessibilità non danno alcun risultato».
Andrea Alba – Corriere del Veneto – 31 maggio 2014