L’Istat: disoccupati al massimo dal 2004. Un anno fa erano il 7,8%. Leggero calo in febbraio. Inattivi in aumento. Al Sud quattro donne giovani su dieci senza lavoro
MILANO – Sempre più disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione nel 2010 si è infatti attestato all’8,4%, contro il 7,8% del 2009, il dato più alto dall’inizio delle serie storiche cioè dal 2004. Lo rileva l’Istat.
INATTIVI – Il tasso di disoccupazione a febbraio 2011, rileva sempre l’Istat, è invece calato dall’8,6% di gennaio all’8,4%. Registrata quindi una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,1 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile scende inoltre al 28,1% con una diminuzione congiunturale di 1,3 punti percentuali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano dello 0,1% (21 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività, dopo la crescita dei tre mesi precedenti, resta stabile al 38%.
Scende, sempre a febbraio, dal 10% al 9,9% il tasso di disoccupazione anche nell’Eurozona: il dato, che conferma la stima «flash» già diffusa, è in lieve calo anche per quanto riguarda l’Ue a 27 Paesi (9,5% contro 9,6% in gennaio).
DISOCCUPAZIONE FEMMINILE – Al Sud quasi una donna su due nella fascia tra i 15 e i 24 anni, ossia il 42,4% della popolazione femminile, è disoccupata. Ancora più rilevante il divario tra maschi e femmine per quanto riguarda il tasso di inattività: sempre nel Mezzogiorno è pari al 48,8% ma da parte delle donne il livello di mancata partecipazione al mercato del lavoro raggiunge il livello del 62,8%. Anche al Nord e al Centro la percentuale di donne senza lavoro è molto più alta rispetto a quella degli uomini: al Nord è del 27,3% e al Centro del 31,3%. Complessivamente, il tasso di disoccupazione femminile è del 32,9%, contro il 27,7% di quella maschile.
Corriere.it – 1 aprile 2011