Grazia Longo. Un salasso economico si abbatte ogni anno sulle casse dello Stato per l’inadempienza di Regioni e Comuni in merito alle norme europee sulla bonifica delle discariche. I numeri fanno sobbalzare: la Corte di giustizia europea chiede 113 milioni di euro all’anno tra multe e relative penalità.
Diciotto le Regioni coinvolte, per un totale di 200 discariche di rifiuti pericolosi e no: la maglia nera spetta alla Campania, con 27 milioni e 414 mila euro da saldare e 48 siti da mettere in regola, per scongiurare il pericolo di danni alla salute dei cittadini e dell’ambiente.
Ma la Campania si distingue anche per essere la prima in cui la Guardia di Finanza ha notificato le prime 15 richieste di risarcimento. Nel mirino del Nucleo Tributario guidato da Giovanni Salerno sono finiti sindaci e funzionari della Regione. Tra i destinatari degli inviti a dedurre per danno erariale emessi dalla Corte dei Conti della Campania ci sono anche Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, due ex presidenti della Regione Campania e l’ex assessore all’Ambiente Giovanni Romano.
Spettava a loro, secondo l’inchiesta del sostituto procuratore della Corte dei conti, Donato Luciano, provvedere al riassetto delle discariche. Ma così non è stato e l’Unione europea – come ha fatto anche per altre Regioni – ha sanzionato l’Italia nel dicembre 2014.
L’invito a procedere alle bonifiche, per rispettare «la salubrità dell’ambiente, la salute delle persone e la salvaguardia del paesaggio» era partito da Bruxelles già nel 2007 e poiché per 7 anni nessuno ha fatto niente sono scattate le multe. Le Fiamme gialle e la Corte dei Conti di Napoli ribadiscono che i vertici degli Enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie, nonostante l’articolo 250 del Codice ambientale del 2006 fosse esplicito sull’attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del Programma operativo regionale (Por in sigla) Campania 2007-2013.
È stata così definita una quota forfettaria, per l’intero territorio nazionale, di 40 milioni e penalità semestrali pari a 42,8 milioni di euro. Tutto fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia europea. Subito dopo la Campania, l’emergenza rifiuti vede protagonista la Calabria, con 43 discariche e una sanzione di 22 milioni e 263 mila euro. L’ex governatore della Campania Antonio Bassolino: «Sono fiducioso che tutto sarà chiarito, come sempre». Così Antonio Bassolino, ex governatore della Campania, tra i destinatari dei 15 inviti a dedurre emessi dalla Procura della Corte dei Conti e notificati dalla Guardia di Finanza per l’omessa bonifica di 48 discariche. Mentre l’ex assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, ci tiene a precisare che «non é stato contestata alcuna ipotesi di danno ambientale a carico della Regione. I siti interessati sono costituiti da discariche comunali realizzate e gestite dai Comuni in violazione di norme di legge e, come tali, da bonificare». E ancora. «È stato grazie al lavoro svolto dalla Regione nel quinquennio 2010-2015 che i Comuni sono stati finanziati, le opere sono state avviate e, in alcuni casi concluse come riconosciuto anche nella stessa contestazione».
Ma intanto il nostro Paese deve pagare una multa di 256 mila euro per ogni giorno di ritardo.
La Stampa – 30 giugno 2016