Il presidente della V Commissione consiliare Fabrizio Boron (ZP) riassume l’esito della seduta della Commissione dedicata alla Valutazione dei Direttori generali delle Aziende e Istituti del Servizio Sanitario regionale come previsto dalla Legge 56 del 1994. “Bisogna sottolineare l’indubbia qualità del lavoro svolto da tutte le strutture socio sanitarie venete, ma è anche giusto ricordare che, per tutti, c’è sempre spazio e modo per migliorare. Nessuno deve riposare sugli allori – prosegue Boron – Come V Commissione abbiamo affrontato con un dibattito pacato e sereno la valutazione dei Direttori generali assegnando in maniera articolata e motivata i 20 punti a nostro disposizione sulla scorta di una griglia e di criteri approvati lo scorso anno, parametri vasti che spaziano, solo a citare alcuni esempi, dall’attivazione delle cure intermedie al rispetto degli obiettivi delle liste d’attesa, recupero farmaci, presidi medici e via dicendo lungo una lista oggettivamente e necessariamente dettagliata fino all’implementazione del fascicolo elettronico obiettivo che fa capo, per altro, ad Azienda Zero”. Commentando la classifica uscita dalla Commissione il presidente Boron sottolinea come “Nessun promosso o bocciato: il nostro lavoro era quello di dare una valutazione e ciò, necessariamente, si concretizza in una graduatoria che è un giusto stimolo al miglioramento dei servizi resi al territorio e ai cittadini.
“Una valutazione generalmente positiva, ma con qualche ombra. Per il 2019 auspichiamo che siano sviluppate ulteriormente le strutture intermedie, l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico e un numero verde che sia conosciuto e davvero utile agli utenti”. Ad affermarlo è Claudio Sinigaglia (Pd) al termine dei lavori della Quinta commissione dove, tra l’altro, sono stati valutati i direttori generali di nove Ulss, Aziende ospedaliere, Iov e Azienda Zero per le attività nel 2018; provvedimento su cui il gruppo dem si è astenuto. “Avevamo a disposizione 20 punti su cento, altrettanti sono quelli distribuiti dalla Conferenza dei sindaci e 60 dalla Giunta. Le valutazioni sono state alte, ma alcuni direttori generali sono stati penalizzati per la mancata realizzazione delle strutture intermedie come hospice, ospedali comunità, altri per la mancanza di tempestività nel fornire comunicazioni alla Commissione consiliare competente. Infine c’è il ‘caso’ del numero verde dell’Azienda Zero che in un anno è stato contattato solo 1800 volte perché, di fatto, non è conosciuto dagli utenti”.
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