Direttori generali al lavoro per ottimizzare la gestione delle aziende sanitarie e dei costi della sanità. Federsanità Anci e Fiaso – le due Federazioni che li rappresentano – lo fanno con due progetti in campo: sui costi standard e su errori e liste d’attesa.
Federsanità in un accordo con NISan (Network italiano sanitario) prevede per il 2011/2012 il focus sui costi standard dei ricoveri ospedalieri con uno sviluppo verso le attività ambulatoriali ed extra ospedaliere e il un indirizzo che porterà all’adozione del modello HRGS acronimo di Healthcare Resource Group System: modello, utilizzato da più di vent’anni in Canada e da oltre 5 in Gran Bretagna, che prevede l’applicazione dei Drg in modo estensivo, non solo più quindi limitati all’attività di ricovero ospedaliero ma anche a quella ambulatoriale ed extra ospedaliera.
Fiaso scende in campo per abbattere le liste d’attesa in radiologia, cominciando da quelle come Tac, Risonanze magnetiche e mammografie per scongiurare il pericolo di tumore o consentire di combatterlo in tempo. E anche per ridurre drastica
mente gli errori in sala operatoria causati dalla messa a punto del carrello chirurgico secondo il criterio “fai da te”, che ancora prevale in molte sale chirurgiche e che causa una fetta non indifferente del 30% di errori rilevati annualmente nelle nostre sale operatorie.
Federsanità. Il 15 aprile a Bolzano, in occasione dell’assemblea annuale del comitato direttivo, il NISan, primo Network italiano sanitario per la condivisione dei costi standard, e Federsanità – Anci hanno sottoscritto un accordo triennale che prevede la diffusione del metodo utilizzato e perfezionato in questi anni dal network ai 166 soci di Federsanità. L’intesa ha infatti come obiettivo quello di promuovere nel circuito delle aziende sanitarie affiliate alla Federazione, aziende ospedaliere e Asl, una nuova cultura dell’efficacia e dell’efficienza attraverso un sistema già validato sul campo da 15 aziende sanitarie che si sono messe in rete per elaborare, gestire e soprattutto condividere i costi standard delle attività sanitarie.
Hanno firmato il presidente di Federsanità, Angelo Lino Del Favero, il coordinatore del NISan Adriano Lagostena, direttore generale del Galliera, alla presenza dei soci fondatori del Network Domenico Crupi, direttore generale dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, e Adriano Marcolongo direttore generale dell’Asl 18 di Rovigo.
«Il passaggio dai costi storici ai costi standard, già in atto, comporterà un salto di qualità per l’intero sistema, in termini di un più corretto modello di allocazione delle risorse e introdurrà il principio del benchmarking come stimolo a migliorare qualità ed efficienza del sistema. Pertanto la firma con il NISan per noi significa un’ulteriore opportunità e un impegno a promuovere e sviluppare dei costi standard che partono delle concrete esperienze aziendali e fissano dei modelli di riferimento per le best practice», ha detto Angelo Lino Del Favero.
Il NISan si è costituito nell’aprile 2009 come rete finalizzata allo scambio di informazioni relative ai costi standard delle attività sanitarie, oggi conta 16 componenti. «Siamo molto soddisfatti – spiega Adriano Lagostena, Coordinatore del NISan e Dg del Galliera di Genova- dell’interesse che Federsanità ha dimostrato per il nostro lavoro. Questo accordo ci consentirà di fornire un campione sempre più rappresentativo del Ssn quindi di sviluppare nuove metodiche non solo limitate al mondo ospedaliero ma anche con il diretto coinvolgimento dei servizi socio-sanitari territoriali».
Le linee guida dell’attività 2011/2012 prevedono il mantenimento dell’attenzione sui costi standard relativi ai ricoveri ospedalieri con uno sviluppo verso le attività ambulatoriali ed extra ospedaliere e il conseguente indirizzo che porterà all’adozione del modello Hrgs acronimo di Healthcare Resource Group System: modello, utilizzato da più di vent’anni in Canada e da oltre 5 in Gran Bretagna, che prevede l’applicazione dei Drg in modo estensivo, non solo più quindi limitati all’attività di ricovero ospedaliero ma anche a quella ambulatoriale ed extra ospedaliera. Inoltre si è deciso di allargare i costi standard delle funzioni amministrative, poli di riferimento per l’inizio dell’attività l’ospedale Galliera e quello di Padova.
In evidenza nell’accordo di Bolzano anche la realizzazione di specifiche iniziative formative e di comunicazione dedicate e l’ ampliamento dell’attuale sito NISan a portale, con accesso riservato, tramite password, ai dati condivisi dei costi standard.
Il primo appuntamento della nuova partnership Federsanità – Nisan sarà a Roma il 16 e 17 settembre dove si svolgerà un convegno in cui verranno presentati i costi standard dei ricoveri dell’anno 2008 – 2009, oltre ai risultati dei sei progetti di lavoro realizzati dai discenti del primo corso avanzato NISan, che dimostreranno la diretta applicabilità del metodo alle varie realtà sanitarie e il valore generato in termini di efficacia ed efficienza.
Fiaso. Abbattere le liste d’attesa in radiologia, cominciando da quelle come Tac, Risonanze magnetiche e mammografie per scongiurare il pericolo di tumore o consentire di combatterlo in tempo. Ridurre drasticamente gli errori in sala operatoria causati dalla messa a punto del carrello chirurgico secondo il criterio “fai da te”, che ancora prevale in molte sale chirurgiche e che causa una fetta non indifferente del 30% di errori rilevati annualmente nelle nostre sale operatorie. Gli obiettivi, ambiziosi ma già in fase avanzata di realizzazione, sono quelli del progetto di “Innovazione continua in sanità”, presentato durante il Forum PA da Fiaso (la Federazione che rappresenta oltre il 60% di Asl e Ospedali) e dall’ azienda farmaceutica Eli Lilly con sede a Sesto Fiorentino. Un progetto esteso anche ad altri campi della sanità, come l’umanizzazione della medicina o la presa in carico dei pazienti oncologici dopo il ricovero e che vede oggi già impegnate una dozzina di aziende sanitarie ed ospedaliere associate a Fiaso che sperimenteranno le innovazioni introdotte per accorciare i percorsi diagnostici dei pazienti, ottenere diagnosi anticipate, ridurre gli errori chirurgici, umanizzare le cure e, fatto non secondario in tempi di crisi, gestire al meglio la spesa sanitaria.
Per ora l’obiettivo è quello di migliorare le performance delle aziende coinvolte puntando poi ad “esportare” a tutte le strutture pubbliche le innovazioni sperimentate con successo. A cominciare da quelle per abbattere le liste d’attesa della radiologia oncologica e gli errori in sala operatoria causati dall’uso non corretto del carrello chirurgico.
L’obiettivo, già in fase di raggiungimento all’ospedale di Bassano che sta portando avanti l’esperienza pilota, è quello di abbattere i tempi entro i 60 giorni previsti dalla normativa regionale per quasi tutti i pazienti. Un miracolo? No, più semplicemente il frutto di un attento lavoro per individuare le cause dell’allungamento dei tempi d’attesa e delle innovazioni introdotte per far funzionare al meglio il servizio. Prima di tutto creando una sorta di “cruscotto” in grado di prevedere la domanda e programmare conseguentemente l’offerta. Poi introducendo carte di controllo sullo stato delle apparecchiature in modo da ridurre al minimo i fermi per guasto e, non da ultimo, una attenta classificazione delle urgenze per aiutare il medico di famiglia a prescrivere gli accertamenti nel modo più appropriato. Insomma per richiedere una Tac o una Risonanza quando è effettivamente necessario.
Poi, stop agli errori in sala operatoria. Nonostante l’innovazione tecnologica numerosi studi internazionali dicono che oltre il 30% degli “errori clinici” avviene in sala operatoria, dove parte di questi sono attribuibili a un uso non ottimale del carrello chirurgico, troppo spesso predisposto seguendo il modello “fai da te”, realizzato intervento per intervento. Come quello che ancora spinge qualche chirurgo a commissionare i “ferri” al proprio fabbro di fiducia. Al Policlinico di Modena dove si sta sperimentando il “carrello chirurgico mono-intervento”, il 70% dell’attività chirurgica è in oncologia e ogni dispositivo è dotato del proprio bar-code. Ma questo non è sufficiente a tracciare completamente tutto l’intervento chirurgico e raggiungere così i massimi livelli di qualità e sicurezza. Livelli raggiungibili con l’utilizzo appunto del “carrello mono-intervento”, predisposto per ogni singola tipologia di operazione chirurgica anziché in base all’equipe medica impegnata. Una innovazione che consente di ridurre ai minimi termini i rischi di errori provocati dal cattivo uso del carrello riducendo nello stesso tempo di quasi il 60% i tempi di preparazione della sala operatoria, con relativo aumento degli interventi realizzabili in una giornata e conseguente riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Il tutto con vantaggi anche di natura economica dovuti alla riduzione dei costi di gestione del magazzino.
Sanita.ilsole24ore.com – 11 maggio 2011