L’Italia ha un «vasto margine per conseguire risparmi di spesa e di miglioramento qualitativo» della Pubblica amministrazione.
È quanto ha affermato il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, nel suo intervento al convegno per il trentennale di «Economia italiana», la storica rivista di politica economica di Unicredit, inizialmente diretta da Mario Arcelli e oggi guidata dall’economista Paolo Savona, che si è tenuto ieri a villa Huffer. Saccomanni ha inoltre espresso l’auspicio che lo Stato possa ritornare a quella «funzione nobile» posseduta in passato quando ha supplito allo scarso dinamismo del capitalismo nazionale senza però divenire «uno Stato produttore» ma rimanendo «Stato regolatore».
Infine Saccomanni ha auspicato, tra i fattori trainanti di ripresa, una crescita dimensionale delle imprese, una loro internazionalizzazione e il recupero del divario tra il Nord e il Sud, un’area dove vi è «un forte potenziale inespresso specie per quanto riguarda la forza lavoro». Al convegno, al quale ha partecipato la Banca d’Italia di ieri e di oggi (in sala era presente anche Antonio Fazio) sono intervenuti, insieme a Savona e al direttore responsabile della rivista Michele Barbato, anche gli economisti Michele Salvati, professore di Economia politica all’Università di Milano, Giangiacomo Nardozzi, professore di Economia politica al Politecnico di Milano e Guido Maria Rey, professore di Economia politica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tema centrale della discussione è stato il problema della bassa crescita economica in Italia e le terapie per rilanciare lo sviluppo.
Ilsole24ore.com – 30 marzo 2011