Più tempo per l’invio dei dati sanitari per il 730 precompilato. La Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) scrive ai ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e della Salute, Beatrice Lorenzin, per chiedere una proroga della scadenza del 1° febbraio (il termine, in realtà, è il 31 gennaio ma cade di domenica) per la trasmissione delle informazioni al Sistema tessera sanitaria che poi saranno utilizzati per la predisposizione del 730 precompilato.
Concedere una dilazione dei tempi permetterebbe di «procedere alla risoluzione di evidenti criticità tecniche – sottolinea la lettera – che i medici e gli odontoiatri e gli eventuali consulenti delegati stanno incontrando nell’invio dei dati». Un tempo extra, a detta della categoria, nell’attesa dell’emanazione di una circolare interpretativa delle Entrate «per chiarire l’ambito di applicazione della normativa con particolare riferimento alle società e al quadro sanzionatorio». Su quest’ultimo fronte, le problematiche principali riguardano sia i casi in cui scattano le penalità sia l’esatto significato di «mancata applicazione delle sanzioni in caso di lieve tardività nella trasmissione dei dati».
Una richiesta di proroga che però rischia di avere pochi spazi per essere concessa. Perché spostare più in avanti il termine – come fanno notare anche dal Mef – produrrebbe un effetto domino sulle successive scadenze e porterebbe a ritardi su tutto il calendario del 730 precompilato.
Gli studi di settore
Sempre in tema di dichiarazioni si prospettano novità in vista per gli studi di settore. Un restyling destinato a prendere forma non dai modelli 2016 ma che potrebbe, invece, realizzarsi dal prossimo anno. Un processo che nasce dalle mozioni approvate alla Camera poco meno di un anno fa, che chiedevano un’ottimizzazione dello strumento (si veda Il Sole 24 Ore del 4 marzo 2015). Nel corso della riunione di ieri con la Commissione degli esperti sono state presentate alcune delle linee guida della revisione. A cominciare dalla riduzione del numero degli studi di settore attraverso una loro aggregazione ma mantenendo invariata la platea dei contribuenti interessati. Si punta poi a un aggiornamento annuale di tutti gli studi di settore per renderli sempre più in grado di fotografare esattamente la situazione dei contribuenti interessati. Ma il lavoro di “snellimento” dovrebbe riguardare anche il numero di variabili per modello. In questo modo si darebbe priorità alle informazioni più rilevanti e facili da compilare. All’orizzonte si prospetta anche un taglio del numero dei cluster per rendere più stabile la suddivisione dei settori economici nei diversi modelli di business.
Il Sole 24 Ore – 15gennaio 2015