Depositi di Grana e Parmigiano, ma anche allevamenti, strutture rurali, stalle, fienili, serre. Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e le regioni limitrofe, ha causato danni per oltre 250 milioni
Depositi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, ma anche allevamenti, strutture rurali, stalle, fienili, serre. Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e molte aree delle regioni limitrofe, ha causato danni all’agricoltura per oltre 250 milioni di euro. La prima stima è del Consorzo Grana padano. Ma intanto il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali “ha attivato un monitoraggio dei danni per definire, in coordinamento con le Regioni e tutte le altre istituzioni interessate, il reale ammontare delle perdite per le aziende e gli agricoltori”.
E’ allarme terremoto per gli animali che sono rimasti intrappolati sotto le macerie delle stalle. A Mirandola nell’azienda Pradella e in altre due aziende di San Felice sul Panaro (MO) e’ crollato il tetto dell’allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie mentre nella zona tra San Felice e Medolla e’ crollato il tetto di un allevamento di mucche. E’ quanto emerge dal primo bilancio dei danni della Coldiretti dal quale si evidenzia che nelle campagne interessate dall’epicentro del sisma si sono verificati crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre. Nel Ferrarese a Sant’Agostino, sottolinea la Coldiretti, e’ crollato l’impianto fotovoltaico installato sul tetto di un capannone adibito a ricovero dei macchinari e attrezzi agricoli nell’azienda di Mirco Tartari, componente di giunta della Coldiretti di Ferrara.
Tutta l’area è conosciuta come grande produttrice di latte, dove orgogli caseari si chiamano appunto Grana e Parmigiano, formaggi conosciuti in tutto il mondo. Secondo il Consorzio Grana Padano sono andate distrutte oltre 300 mila forme dei 2 formaggi tipici di queste zone, così come sono stati fortemente danneggiati numerosi magazzini e strutture di stoccaggio. Distrutti anche macchinari, e attrezzature specialistiche. Secondo il Consorzio la stima di 250 milioni è “molto prudenziale”. Ora – spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – “diverse migliaia di tonnellate di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che verranno mandate in fusione. Un danno pesantissimo”.Coldiretti Emilia Romagna parla di 400-500.000 forme di Parmigiano Reggiano pesantemente danneggiate, con ingenti danni alle aziende Albalat di Albareto e La Cappelletta di S.Posidonio, entrambe in provincia di Modena e all’azienda Caretti a San Giovanni in Persiceto (Bologna). Ad essere colpite sono soprattutto le forme di formaggio fresche (sei mesi di stagionatura) danneggiate dal crollo delle ‘scalere’, le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto la scossa di terremoto di 6 gradi della scala Richter. Secondo una prima valutazione i danni ammontano, solo per il Parmigiano Reggiano, ad oltre 100 milioni di euro. La situazione ha particolarmente colpito anche gli allevamenti: a Mirandola nell’azienda Pradella e in altre 2 aziende di San Felice sul Panaro (Modena) è crollato il tetto dell’allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie, mentre nella zona tra San Felice e Medolla è crollato il tetto di un allevamento di mucche. Di milioni di danni parla anche la Cia, che al momento preferisce non sbilanciarsi in stime e che sta monitorando in queste ore il territorio, ma che conferma il danneggiamento di molte migliaia di forme di formaggio andate distrutte o danneggiate.
21 maggio 2012 – riproduzine riservata