Avvocato Massimo Malvestio, nel suo libro “Mala gestio” spiega perché i veneti stanno tornando poveri. È pronto a segnalare anche al governo gli sprechi in regione? «Sull’efficienza di questa iniziativa ho dei seri dubbi».
Ovvero? «La “spending review” rischia di essere la caccia alla pagliuzza, per quanto utile, quando sappiamo benissimo che ci sono decine di travi a portata di mano, ma serve il coraggio di vedere». Non c’è nulla da tagliare? «Non dico questo. Sostengo invece che prima di tutto bisognerebbe guardare a dove sono investiti i soldi pubblici e trarre le conseguenze. Ma per fare questo serve un coraggio politico che non c’è». Spieghi meglio. «La virtù non può essere indotta, servono scelte di sistema che portino allo spostamento di risorse dalla spesa corrente a quella in conto capitale. A furia di scegliere un uovo oggi anziché la gallina domani siamo rimasti senza galline. Tre tribunali tra Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Avellino sono uno spreco o rispondono a una politica sociale? Per risolvere i problemi del Paese serve un consenso politico che oggi non esiste». Parliamo del Veneto, i problemi non saranno mica solo in Campania. Partiamo dalla sanità. «L’ospedale di Malcesine a cosa serve? Gli sprechi non sono solo nell’acquisto di beni e servizi. In provincia di Verona ci sono troppi ospedali, una scelta funzionale alla gestione del consenso». Sul fronte della giustizia? «Un tribunale a Castelfranco e uno a Montebelluna a cosa servono? Le scelte sono facili, ma c’è il coraggio politico?». La risposta è ovviamente no, ma cade anche sul governo regionale. «Il mio amico governatore Luca Zaia ha molti pregi ma non è certo uno che fa crociate. Anche la Regione deve fare con coraggio delle scelte». Su quali altri temi, ad esempio? «Abbiamo una finanziaria regionale, Veneto Sviluppo, con un patrimonio netto di 130 milioni che si mette a fare il “venture capital”. Ma le pare? Per non parlare delle società che operano nei servizi pubblici …». Ovvero? «Le municipalizzate, tra cui Ascopiave, hanno perso quasi 100 milioni di euro per far giocare i sindaci di paese a fare i “trader” di gas. Servono investimenti per garantire nuova competitività: ci serve l’alta velocità, la banda larga». Nel suo libro un capitolo importante è dedicato anche alle società autostradali a controllo pubblico. «In Autostrada Brescia-Padova gli enti pubblici hanno immobilizzato in quote societarie qualcosa come 800 milioni. Vogliamo andare a vedere oggi quanto valgono, sul mercato, quelle azioni? La sola Provincia di Vicenza ha investito in Serenissima 80 milioni, per trovarsi adesso con un valore di molto inferiore, sottraendoli agli investimenti». Traendo le conclusioni? «Prima di distrarre l’attenzione tagliando linearmente e quindi tagliando anche quel che è essenziale, si impedisca di bruciare il denaro pubblico con iniziative economiche che possono fare i privati e che lasciate in mano a politici irresponsabili distruggono cifre enormi».
Il Mattino di Padova – 4 maggio 2012