Pubblicato il primo report annuale dell’Osservatorio nazionale sinistri gestito dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali. Il fenomeno riguarda nel 33% dei casi gli over 65. In media il risarcimento è il 27% della somma preventivata. Liquidati in un anno il 2,7% dei sinistri. Nel 72% dei casi ci si rivolge all’avvocato. Il rapporto
Due denunce di sinistro ogni 1.000 dimissioni ospedaliere. Nel 65,86% dei casi riguardano casi di lesioni personali. In media i risarcimenti sono stati di 52.368 euro con una punta massima di 2,4 mln. In ogni caso i tempi per la giustizia sono lunghi: per aprire una causa, ci vogliono in media 872,53 giorni, e per chiuderla, 542,45 giorni. Insomma quasi 4 anni. Ma questi sono solo alcuni dei numeri del Primo rapporto annuale (2014) sulle denunce dei sinistri in sanità, che analizza i dati della quasi totalità delle Regioni e Province Autonome (non sono disponibili i dati del Friuli Venezia Giulia). Il lavoro è stato realizzato dall’Osservatorio nazionale sinistri gestito da Agenas, attraverso 21 indicatori sulla base dei quali sono stati organizzati ed elaborati i dati forniti dalle strutture sanitarie pubbliche per l’anno 2014. I risultati sono presentati in forma aggregata a livello nazionale e rendono in questo modo una prima fotografia del contesto di riferimento del nostro Paese. (Vedi anche approfondimento su sistemi de gestione dei sinistri).
L’Osservatorio nazionale sinistri elabora i dati del Simes-ds, Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità del Ministero della Salute, che raccoglie e analizza le informazioni relative alle denunce dei sinistri trasmesse dalle strutture sanitarie pubbliche, tramite le Regioni e le P.A. Obiettivo dell’Osservatorio, istituito con Intesa Stato-Regioni del 2008 e Decreto Ministeriale del 2009 che lo assegnano come specifica funzione istituzionale ad Agenas, è quello di effettuare un monitoraggio costante delle denunce e di produrre per la prima volta dati attendibili a livello nazionale sulla sinistrosità delle strutture pubbliche.
“L’elaborazione del rapporto – si legge nel report – ha consentito l’evidenziazione di alcuni aspetti suscettibili di ampio miglioramento, sia in termini di contenuti oggetto di rilevazione, che delle stesse modalità di rilevazione e di rappresentazione. Si riportano, a titolo di esempi degli ambiti di miglioramento individuati, la classificazione delle cause dei sinistri, la classificazione delle tipologie di strutture partecipanti al monitoraggio, l’anno di nascita del presunto danneggiato che non può essere superiore all’anno della data evento. Tutto ciò ha stimolato la ricostituzione, a cura di Agenas, del gruppo di lavoro inter-regionale interno del Comitato Tecnico delle Regioni per la Sicurezza del Paziente, che procederà alla verifica e all’aggiornamento dei contenuti informativi del SIMES. Dalla lettura e dall’analisi dei contenuti del presente rapporto giungono numerosi spunti di riflessione anche in merito ai modelli regionali per la governance del contenzioso in sanità. Le elaborazioni delle informazioni relative alle denunce di sinistri potrebbero apportare notevoli contributi alla discussione, ad oggi ancora aperta, sui metodi e gli strumenti per la valutazione dei modelli adottati dalle Regioni per la gestione del rischio RCT/O”.
I numeri del rapporto:
INDICE DI SINISTROSITÀ REGIONALE: definisce la frequenza con cui si verificano gli errori in sanità denunciati, ed è pari a 20,94 su 10 mila casi (dimissioni).
COSTO MEDIO DEI SINISTRI LIQUIDATI: la cifra è di 52.368 euro
SINISTRI PER TIPOLOGIA DI DANNO: Nel 65,86% dei casi si tratta di denunce per lesioni personali, nel 12,88% per decesso e nel 5,67% per danno a cose.
SINISTRI PER TIPO DI PRESTAZIONE: Nel 33,55% i sinistri aperti hanno riguardato un intervento, nel 18,49% l’assistenza e nel 17,31% la terapia.
COSTO MEDIO SINISTRI LIQUIDATI PER TIPO DI DANNO: Il risarcimento per decesso è di 284.669 euro, seguono quelli per lesione dei diritti giuridicamente rilevanti con una media di 56 mila euro e poi ci sono le lesioni personali con una media di liquidata di 45 mila euro.
PERCENTUALE DI SINISTRI LIQUIDATI NELL’ANNO: La cifra è del 2,76%
GIORNI MEDI PER L’APERTURA DI UNA PRATICA: 872,53
GIORNI MEDI PER LA CHIUSURA DI UNA PRATICA: 542,45
SINISTRI PER CONTESTO DI RIFERIMENTO: Nel 52,43% l’apertura di un sinistro era in regime di ricovero ordinario, nel 15,48% dei casi si è verificato in accesso al Pronto soccorso e nel 9,34% in ambulatorio.
SINISTRI PER TIPO DI PROCEDIMENTO: Il 74,44% dei sinistri aperti ha un procedimento stragiudiziale, la Conciliazione è all’8,98%.
SINISTRI PER TIPOLOGIA TRAMITE: Nel 72,34% dei casi le denunce vengono presentate tramite l’avvocato, direttamente invece nel 10,61% dei casi e 3,87% attraverso una agenzia antiinfortunistica.
PERCENTUALE SINISTRI CHIUSI IN VIA STRAGIUDIZIALE ENTRO L’ANNO: 7,87%
RAPPORTO TRA IMPORTI LIQUIDATI E SOMME PREVENTIVATE: 0,27. In sostanza viene liquidato in media il 27% di quanto preventivato.
SINISTRI PER ETA’ (del danneggiato): Nel 33% dei casi riguarda persone over 65, mentre nel 17% dai 45 ai 54 anni e nel 16% la fascia di età tra i 55 e i 64 anni
MASSIMO/MINIMO IMPORTO LIQUIDATO PER TIPO DI DANNO. L’importo massimo per lesioni personali liquidato è stati di 2,4 milioni di euro mentre il minimo è stato di 16.150 euro. Per quanto riguarda le lesioni di diritti giuridicamente rilevanti il massimo liquidato è stato di 2 milioni di euro e il minimo di 52,6 euro. Per decesso il massimo liquidato è stato di 1,4 mln.
Luciano Fassari – Quotidiano sanità – 21 dicembre 2015