Partono oggi allo Spallanzani di Roma, ma mano a mano verranno estese a tutti i Centri di medicina dei viaggi delle principali città i vaccini per sbarrare la strada alla Dengue, che minaccia di diventare endemica anche nel nostro Paese. «Il vaccino – precisa l’Istituto – non è per tutti ma per specifiche popolazioni a rischio. È indicato, infatti, in persone che hanno già avuto una pregressa infezione da virus Dengue e stanno per intraprendere un viaggio in aree endemiche oppure in soggetti che, a prescindere dall’infezione Dengue, dovranno soggiornare per lunghi periodi in Paesi ad elevata endemia».
«L’efficacia complessiva del vaccino vivo attenuato contro Dengue – spiega Alessandra Fionda, responsabile direzione medica e regolatoria di Takeda Italia che lo produce – è dell’80% a 12 mesi dalla seconda dose. L’efficacia contro le ospedalizzazioni è del 90% a 18 mesi. I risultati a lungo termine, a quattro anni e mezzo, hanno dimostrato un’efficacia complessiva del vaccino del 61,2% nel prevenire la malattia e dell’84,1% nel prevenire l’ospedalizzazione. Noi siamo pronti a collaborare con le Istituzioni nel caso ci fosse la necessità di rifornirsi del vaccino, che oggi è disponibile nei centri vaccinali specializzati in malattie tropicali, previo approvvigionamento da parte delle regioni, o nelle travel clinic specializzate in malattie dei viaggi».
Vaccino ma non solo, perché l’Italia visto il dilagare della Dengue con le sue febbri “spaccaossa” in Brasile, Argentina, India e Sud est asiatico ha alzato il livello di allerta a quello massimo contro l’infezione trasmessa dalle zanzare. Una circolare del Direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco vaia, nei giorni scorsi ha invitato invitando gli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera a «innalzare i livelli di vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia». E all’aeroporto di Fiumicino è già iniziata la disinfestazione degli aerei provenienti dai paesi a rischio Dengue con il controllo della merce.
Nella nota viene ricordato il Regolamento Sanitario Internazionale che «prevede che l’aera aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti». Viene anche data l’indicazione di vigliare attentamente sulla disinsettazione degli aeromobili e di valutare l’opportunità di emettere ordinanze per l’effettuazione di interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori ed altri infestanti e di disinfestazione. In pratica l’ambizioso obiettivo a cui punta l’Italia è bloccare l’arrivo della zanzara Aedes aegypti, tipica appunto delle regioni tropicali, che è la zanzara più efficace nella trasmissione della Dengue e che al momento in Europa risulta essere sbracata solo a Cipro.
Rezza: “Con il caldo necessarie disinfestazioni dove si verificano dei casi per evitare diventi endemica”
«Ma Aedes aegypti circola tutto l’anno nelle zone tropicali dove è endemica, per cui sarà necessario estendere i controlli per tutto il periodo dell’anno», suggerisce Gianni Rezza, che sedeva sulla stessa poltrona di Vaia fino a poco fa e che è ora professore di Igiene all’Università Vita-Salute del San Raffaele a Milano. «La globalizzazione dei vettori, in questo caso la zanzara Aedes albopictus e degli uomini, con la velocità dei trasporti aerei gioca un ruolo fondamentale nella diffusione dei virus. E questo unito alla tropicalizzazione del nostro clima che fa circolare nelle nostre case le zanzare anche in inverno determina il rischio sempre maggiore che la circolazione virale persista a lungo anche da noi, trasformando i focolai estivi in endemici», spiega sempre Rezza. Che invita «ad alzare il livello dei controlli in parallelo all’aumento delle temperature oramai prossimo, sapendo che sarà poi necessario procedere a disinfestazioni delle aree verdi dove si sono riscontrati casi di infezione». Perché è vero che la Aedes aegypti è la zanzara che meglio trasmette il virus della Dengue, «ma un vettore competente Anche se meno efficace è anche la nostra comune zanzare tigre», spiega ancora Rezza.
Dengue: cos’è, come si trasmette e sintomi
La Dengue è una malattia infettiva tropicale causata da quattro varianti dello stesso virus che si trasmette attraverso le punture di zanzare. La zanzara più efficace nella trasmissione è la Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali (in Italia non esiste, in Europa presente solo nell’isola di Madeira e in una zona del Mar Nero) ma anche la zanzara tigre (Aedes albopictus) già segnalata in tutta l’Europa meridionale e presente in Italia dal 1990 può contribuire al contagio, seppur in maniera meno efficace. Purtroppo, l’aver contratto la Dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre tipi virali, quindi ci si può ammalare più volte. Non si ha contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. La malattia per essere trasmessa ha dunque bisogno di zanzare (che pungono appunto una persona infetta): non trasmettendosi da persona a persona è più semplice bloccare la catena di trasmissione.
A distanza di poco meno di una settimana dalla puntura possono comparire i sintomi: febbre alta, forti mal di testa, dolori muscolari, mal di testa acuti, nausea vomito. In casi estremi (1-5%) possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano, in alcuni casi fatale. La Dengue ha un tasso di mortalità molto basso, circa l’1% dei casi che però sale al 40% quando la malattia di complica nella forma emorragica. In circa il 75% dei casi la malattia è asintomatica e passa inosservata. Questo succede almeno con la prima infezione, mentre una seconda infezione può scatenare pesanti reazioni immunitarie che possono sfociare in emorragie. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Non esiste una terapia specifica per la Dengue ma solo farmaci per contrastare i sintomi, per esempio gli antipiretici e i trattamenti reidratanti. Da poco è disponibile un vaccino tetravalente vivo attenuato ricombinante che è efficace contro tutti e quattro sierotipi del virus. Il vaccino contro la febbre Dengue sarà disponibile dalla prossima settimana all’ospedale Spallanzani di Roma e in altri centri specializzati in Malattie tropicali dove sarà possibile ottenerlo con spese a carico dell’utente. Il vaccino è disponibile anche per chi non ha avuto precedenti esposizioni al virus. È possibile somministrarlo in soggetti a partire dai 4 anni di età e sono sufficienti 2 dosi per raggiungere l’immunizzazione.
La diffusione in Italia
Negli ultimi anni nel nostro Paese si sono contati in media tra i 100 e i 150 casi di Dengue, tutti di importazione. Lo scorso anno c’è però stata un’impennata, con 362 casi, di cui 82 autoctoni, concentrati soprattutto nel Lazio e in Lombardia, dove aveva soggiornato una persona proveniente da zone endemiche. Questo aumento di casi autoctoni, in aree in cui la malattia non è radicata come l’Italia può essere legato al cambiamento climatico, all’aumento della circolazione delle zanzare e alle inondazioni, che favoriscono la crescita delle zanzare. Già la Francia nel 2022 aveva segnalato tre focolai di febbre Dengue a trasmissione indigena, a conferma che la malattia si sta diffondendo in aree del globo finora vergini. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nel mondo l’incidenza di Dengue è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni: più della metà della popolazione è a rischio e si prevede che a causa dei cambiamenti climatici un altro miliardo di persone sarà esposta alla malattia.
La Stampa