La dengue continua a far paura e a mietere vittime in Brasile, come hanno raccontato le cronache di alcuni giorni fa. L’epidemia è riesplosa nello stato di San Paolo, dove i contagi sono stati 258mila e 62 le morti causate dal virus nei primi tre mesi del 2015. Secondo dati del ministero della Sanità locale, il numero delle infezioni è aumentato del 240% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Finora la malattia ha colpito 460 mila persone in tutto il paese, causando 132 decessi.
22MILA DECESSI L’ANNO, MINACCIA PER PAESI TROPICALI E SUBTROPICALI
La dengue è una malattia che non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma tramite un vettore, la zanzara Aedes aegypti e – occasionalmente e con minor efficienza – la zanzara tigre (A. albopticus). Secondo l’Oms, nel corso degli ultimi 50 anni, il numero di casi è aumentato di circa 30 volte, in particolare nei paesi tropicali e subtropicali, dove la dengue rappresenta una minaccia per oltre 2,5 miliardi di persone. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention americani (il corrispettivo dei nostro Istituti superiore di sanità),
si stimano 400milioni di contagi l’anno, 250.000 casi di dengue grave, con una mortalità di circa 22mila persone l’anno, molti dei quali bambini (la mappa interattiva dei casi nel mondo è disponibile qui).
LE TRE FASI DELLA MALATTIA
«La dengue è causata da cinque ceppi virali (il quinto è stato scoperto da pochi anni) che possono anche coesistere nelle stesse aree geografiche determinando anche infezioni sequenziali con maggior gravità. Alcune aree dei tropici hanno visto la notevole riduzione dei casi di malaria e il corrispettivo incremento di casi di dengue» spiega il dottor Emanuele Nicastri, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che ci illustra le tre fasi della dengue.
1. La semplice febbre di dengue che è poco più di un’influenza ma con maggiore coinvolgimento sistemico ed anche cutaneo.
2. La dengue con segni di allerta che è una dengue con febbre e con un’iniziale compromissione di alcuni organi caratterizzata essenzialmente da una vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni) sistemica.
3. La dengue grave che può avere delle compromissioni di organi vitali come il rene, il fegato, il sistema nervoso centrale sino allo shock e avere anche delle rare compromissioni emorragiche.
«Le forme più gravi sono quelle successive alla prima infezione di dengue e sono causate da ceppi diversi dal primo. Nei bambini con meno di cinque anni, nelle donne in gravidanza, negli anziani o in pazienti con altre patologie può comparire una malattia grave sin dall’inizio».
IL TRATTAMENTO PER LA FEBBRE SPACCA-OSSA
Riuscire ad identificare l’infezione il prima possibile è molto importante per salvare la vita al paziente. L’incubazione può durare dai 5 ai 7 giorni, fino alla comparsa repentina di febbre molto alta (è detta anche febbre spacca-ossa a causa dell’intenso dolore osteo-articolare). Il trattamento è sintomatico e consiste nella somministrazione di farmaci antipiretici e di liquidi per combattere la disidratazione.
LE PRECAUZIONI PER CHI VIAGGIA
I viaggiatori italiani che si recano nei paesi tropicali e subtropicali devono evitare comportamenti imprudenti, per non esporsi al rischio di dengue, di malaria e di febbre chikungunya (altra patologia trasmessa da zanzare). Bisogna tenere a mente che «non vi sono misure di profilassi efficaci se non l’uso di repellenti cutanei (al tramonto o la notte per la malaria, di giorno per la dengue) e l’uso di zanzariere ai letti o alle finestre, o di aria condizionata – spiega lo specialista in malattie infettive. Infine, per proteggersi dalle zanzare vanno indossati «abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi di colore chiaro/coloniale».
UNA SFIDA CLINICA ANCHE PER L’ITALIA, CON 147 CASI NEL 2013
Il caso del Brasile va ricondotto alle precarie condizioni igienico sanitarie e di fornitura d’acqua, che porta i cittadini a conservarla alla meglio, con il ristagno che fornisce nuovi siti per la proliferazione delle zanzare. Invece, nel nostro paese, dengue e malaria sono le principali patologie d’importazione, che finora non hanno causato decessi. I dati del ministero della Salute indicano che in Italia nel 2013 ci sono stati circa 147 casi di dengue, mentre nel 2009 (ultimo anno con dati disponibili) 636 casi di malaria.
I dati forniti da Emanuele Nicastri relativi all’INMI Lazzaro Spallanzani indicano che nel triennio 2012-14 sono stati ricoverati 41 casi per dengue (10 nel 2014), 4 casi di Chikungunya (tutti nell’ultimo anno) e 103 casi di malaria (49 nel 2014), metà di essi presentava segni e sintomi di malaria grave secondo la definizione dell’OMS modificata.
I FOCOLAI AUTOCTONI IN EUROPA
Di recente, alcuni focolai autoctoni di dengue hanno interessato l’Europa. Si è trattato di casi sporadici nel sud della Francia e nei Balcani nel 2010 e, nel 2012 e 2013, un rilevante focolaio epidemico nell’isola portoghese di Madeira al largo dell’Atlantico con più di 2000 casi di dengue. «La presenza della zanzara tigre vettore occasionale di dengue è sicuramente uno dei fattori che potrebbe determinare l’incremento dei casi autoctoni di dengue nei paesi del bacino del Mediterraneo» spiega Nicastri. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) periodicamente mette in guardia contro i rischi delle malattie esotiche importate dai viaggiatori. Secondo l’infettivologo, «la formazione del personale sanitario di primo soccorso e delle malattie infettive, sarà fondamentale per una precoce identificazione di tali potenziali epidemie locali».
ALLO STUDIO CI SONO VACCINI E ZANZARE GENETICAMENTE MODIFICATE
In Brasile, oltre alla fumigazioni, in un quartiere della città di San Paolo è in programma il rilascio di zanzare geneticamente modificate incapaci di riprodursi. «Sono allo studio anche delle zanzare geneticamente modificate che non possono trasmettere la dengue e che vanno incontro ad una specie di morte programmata – conferma Nicastri – sono esperienze interessanti ma ancora ben lungi da essere applicabili su larga scala».
La stampa – 29 aprile 2015