Nuovo sequestro delle forze nel Delta del Po di pesce trasportato irregolarmente ma ancora sano, poi consegnato a una comunità missionaria della zona. L’altro ieri la Brigata di Loreo della Guardia di Finanza ha controllato un furgone frigo a Porto Tolle, in località Ca’ Venier: alla guida guidato un italiano, che trasportava 110 chili di prodotto ittico fresco stoccato in casse di polistirolo e totalmente fuori regola dal punto di vista amministrativo. In 6 casse erano stoccati 42 chili di alici, in altre tre 21 chili di sarde, in altre 5 casse 35 chili di papaline (simili alle sardine), in 2 ce n’erano 8 di moli (assomigliano ai naselli) e nell’ultima 4 chili di sgombri. Il conducente non è stato in grado di esibire alcuna documentazione commerciale e sulle casse di polistirolo non erano presenti le previste etichette con le indicazioni sull’origine e la tracciabilità del pesce. Per gli inquirenti è pacifico che sia stato acquistati direttamente da un pescatore, per ora non identificato, senza essere sottoposto alla visita sanitaria obbligatoria.
A questo punto il quintale abbondante di pesce è stato sequestrato e portato in un deposito autorizzato, per essere esaminato da un veterinario dell’Usl 5, che l’ha ritenuto commestibile. Su proposta della Guardia di Finanza, quindi, è stato consegnato ai missionari. Per il conducente dell’autofrigo sono in arrivo multe salate.
Nei mesi scorsi l’operazione «Siluro» delle fiamme gialle ha portato a numerosi accertamenti non solo su mezzi di trasporto ma anche su aziende che trattano e commercializzano il pesce. A giugno irregolarità emerse in una ditta di Villamarzana avevano portato al sequestro di un quintale e mezzo di carpe, siluri e lucci.
Il Corriere del Veneto – 22 novembre 2017