La certezza del diritto, il rispetto delle regole e dei principi sanciti a difesa del contribuente nel lontano 2000 con lo Statuto, sono stati spazzati ancora una volta da “esigenze di cassa del Governo”
La certezza del diritto. È stato questo il principio maggiormente utilizzato nel corso del dibattito parlamentare per presentare la delega fiscale approvata ieri dalla Camera.
Ma ironia della sorte il via libera è giunto proprio nel giorno in cui i contribuenti apprendono che con la legge di stabilità il taglio delle agevolazioni ha effetto retroattivo e che il punto di Irpef in meno, al contrario, partirà soltanto dal prossimo anno.
La certezza del diritto, il rispetto delle regole e dei principi sanciti a difesa del contribuente nel lontano 2000 con lo Statuto, sono stati spazzati ancora una volta dalle “esigenze di cassa del Governo”.
I principi cui si ispira la delega, come la codificazione dell’abuso del diritto, la governance del rischio fiscale, la semplificazione degli adempimenti e dei regimi fiscali, nonché l’introduzione di una maggiore equità fiscale nel prelievo sugli immobili, rischiano di restare ancora una volta lettera morta se non saranno accompagnati da un principio che vincoli una volta per tutte il Governo di turno a non cambiare le carte in tavola di anno in anno soltanto per far quadrare i conti.
Delega fiscale, il Governo incassa la fiducia
Dopo il sì della Camera il Ddl passa al Senato
Via libera dell’Aula della Camera al ddl che disciplina la delega fiscale sui cui il Governo, tra ieri e oggi, ha incassato quattro fiducie su altrettante parti in cui è stato suddiviso il provvedimento.
Il Governo ha posto la fiducia sul testo uscito dalla commissione Finanze di Montecitorio modificando però due commi; i voti a favore sono stati 356, i contrari 60 e le astensioni 9. Il ddl – che assegna al Governo nove mesi di tempo per adottare uno o più decreti delegati con l’obiettivo di rivedere il sistema fiscale italiano, passa ora all’esame del Senato.
Riforma «anomala» che incide sul rapporto Fisco-cittadini
Nel corso del dibattito, il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, ha sottolineato più volte la natura «anomala», della delega, una «non-riforma» che punta a «rendere il sistema più giusto, più equo e più favorevole alla crescita».
Sono molte comunque le misure che incideranno sui rapporti con il Fisco dei contribuenti, a cominciare dalla riforma del Catasto, che avrà bisogno di molti anni per andare a regime ma che il Governo intende avviare entro la fine della legislatura. Altre novità riguardano le norme sull’abuso di diritto, l’accorpamento delle Agenzie fiscali (stoppato dalla commissione ma, anche grazie al parere positivo della Ragioneria dello Stato, reinserito dell’Esecutivo nel maxiemendamento) e la revisione della riscossione degli enti locali, oltre ad un fondo per l’abbassamento della pressione fiscale che resta confermato a partire dal 2014.
ilsole24ore.com – 13 ottobre 2012