di Paolo Foschi. Il Documento di economia e finanza prende forma e per il pubblico impiego arrivano nuove risorse. Nella bozza diffusa oggi, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, sono stati inseriti altri 2,8 miliardi di euro per la pubblica amministrazione (statale e non statale) per arrivare a un aumento contrattuale medio di 85 euro lordi al mese nei rinnovi 2016-2018. Il governo tende dunque la mano ai sindacati, almeno secondo quanto si legge nella versione odierna del Documento al vaglio del governo che valuta appunto in questa somma la copertura necessaria per l’attuazione dell’accordo fra il ministro Marianna Madia e i sindacati
Il dettaglio delle cifre
Il Def stima anche gli eventuali oneri per di un prossimo rinnovo: 2,3 miliardi per il 2019 e 4,6 per il 2020. Le risorse finora disponibili, dopo l’iniezione messa a punto con la legge di Bilancio 2017, consentono di attribuire, si spiega nelle bozza del Def, «un beneficio medio di circa 35,9 euro mensili». Per arrivare agli 85 euro di incremento stabiliti nell’intesa occorrono, i tecnici del governo hanno previsto 1,6 miliardi per il pubblico impiego del settore `Stato´, una posta da inserire nella prossima legge di Bilancio (fin qui si era parlato di una cifra più bassa, intorno a 1,2-1,3 miliardi). Altri 1,2 miliardi servirebbero per il settore `Non Stato´, da stanziare nei bilanci locali e degli altri enti.
Corriere.it – 11 aprile 2017