“La sostenibilità delle prestazioni pubbliche (siano esse sanitarie o assistenziali) e quindi le condizioni di accesso a questi servizi, è soggetta a rilevanti incertezze e differenze territoriali. A ciò si aggiunga il timore che da tagli ripetuti di risorse derivino peggioramenti nella qualità dei servizi o aumenti delle imposte destinate al loro finanziamento, con un conseguente peggioramento delle aspettative di famiglie e imprese.
Sul fronte sanitario, in particolare, la recente revisione dei livelli di finanziamento e le misure disposte per il taglio della spesa mirano al riassorbimento delle inefficienze ancora presenti”. Così oggi la Corte dei conti in audizione sul Def alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Non si può ignorare tuttavia che il settore – sottolinea ancora la Corte – pur scontando ancora margini al suo interno, deve affrontare costi crescenti per garantire l’accesso a farmaci e tecniche di cura innovative e offrire adeguata assistenza ad una popolazione sempre più longeva. Inoltre, restano ancora da affrontare nodi importanti (le modalità di finanziamento delle strutture sanitarie, la revisione dei criteri di riparto delle risorse tra le regioni, le compartecipazioni alla spesa, le esenzioni), che il nuovo Patto della salute ha individuato come prioritari, ma per i quali non è stata ancora individuata una soluzione”.
“Elementi che, se non risolti – conclude su questo punto la Corte – rischiano di alimentare nuovi squilibri e di incidere negativamente sulle aspettative della popolazione”.
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QS – 22 aprile 2015