Il Sole 24 Ore, Marzio Bartoloni. Quasi 500 milioni per recuperare il buco nero delle milioni di visite e ricoveri saltati in oltre un anno di emergenza e l’assunzione di psicologi di base – uno ogni 100mila abitanti – per assicurare gratuitamente l’aiuto a chi ha sofferto di più il disagio di pesanti e continui lockdown a causa del Covid, con un particolare riguardo alle «forme di disagio psicologico dei bambini e degli adolescenti». Sono queste due nuove misure del piano con cui il ministro della Salute Roberto Speranza prova a rilanciare la Sanità guardando al post-Covid. «Adesso che raccogliamo i primi risultati delle misure messe in atto nei mesi scorsi e registriamo una flessione della curva epidemica, è bene – spiega Speranza al Sole 24 Ore – aumentare l’attenzione sulle altre patologie e sul recupero delle visite e delle prestazioni che sono state rinviate a causa dell’emergenza. È anche importante il rafforzamento dei servizi di assistenza psicologica sul territorio, soprattutto dedicati ai minori».
Queste misure entreranno nel decreto Sostegni bis atteso forse già domani in consiglio dei ministri con anche lo stanziamento di 50 milioni per assicurare visite ed esami gratuiti (senza ticket) a oltre 160mila italiani che hanno sofferto di Covid in modo grave con un ricovero e ora potrebbero soffrire dei postumi del virus per colpa della sindrome già ribattezzata come «Long Covid».
Con questo piano dunque la riapertura dell’Italia segnerà anche la definitiva riapertura della Sanità che dopo oltre un anno di emergenza Covid ha accumulato, soprattutto durante i mesi più duri delle tre ondate del virus, un arretrato di milioni di ricoveri, visite, esami e screening saltati. Per molti si tratta di una pandemia dentro la pandemia perché dopo tante cure rinviate dagli italiani il timore è che siano saltate anche tante diagnosi e si siano aggravati molti pazienti.
Il piano in realtà era stato lanciato dal ministro Speranza già lo scorso agosto ma poi le nuove ondate del virus lo scorso autunno hanno congelato le risorse (sempre 478 milioni) e i piani a cui avevano cominciato a lavorare le Regioni, che ora li dovranno aggiornare perché tra le novità c’è anche la possibilità di acquistare prestazioni sanitarie dai privati oltre alla possibilità di stanziare più risorse per pagare gli straordinari di medici e personale sanitario, sia attraverso la libera professione intramoenia, sia attraverso le assunzioni a tempo determinato.
L’altra novità di peso è lo stanziamento di circa 20 milioni di euro che le Asl potranno sfruttare per assumere con incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa psicologi «in numero non superiore ad 1 unità ogni 100.000 abitanti allo scopo – si legge nella bozza della norma che potrebbe essere ancora limita – di assicurare le prestazioni psicologiche, anche a cittadini, minori ed operatori sanitari». Oltre a medici e infermieri, da tanti mesi nella trincea del Covid, proprio i più giovani sono tra le categorie che avrebbero sofferto di più di questo lungo periodo di limitazioni. Da qui la priorità prevista dalla stessa norma che chiede di tener conto appunto «delle forme di disagio psicologico dei bambini e degli adolescenti».
Per quanto riguarda le liste d’attesa il piano sarà valido fino al 31 dicembre del 2021. La prima misura sarà quella di ricorrere alle prestazioni aggiuntive in libera professione della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie dipendenti del Ssn, con il pagamento degli “straordinari”. Sarà anche possibile reclutare il personale, attraverso assunzioni a tempo determinato di personale del comparto e della dirigenza medica, sanitaria veterinaria e delle professioni sanitarie anche in deroga ai contratto nazionale di settore o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa. Ma le Regioni potranno anche incrementare il monte ore dell’assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna, con ore aggiuntive da assegnare nel rispetto dell’Accordo collettivo nazionale vigente. E infine l’ultima novità: la possibilità di coinvolgere le strutture private accreditate attraverso l’acquisto di prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale.
18 maggio 2021