I possibili emendamenti in commissione speciale. Scade oggi il limite per presentare le modifiche. Si studia l’allentamento del patto di stabilità interno anche per il 2014
Si stringe sulle modifiche al decreto che sblocca pagamenti della Pubblica amministrazione per poco meno di 40 miliardi in due anni: oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione speciale alla Camera e le ultime indicazioni vanno verso semplificazione e allargamento della dote nel 2014.
La novità principale sulla quale si registra convergenza è l’inserimento di termini perentori per le Pubbliche amministrazioni che devono saldare i crediti vantati da aziende, professionisti e cooperative.
Il Dl infatti regola i rapporti tra i vari livelli di governo e fissa dei termini entro i quali le Pa possono ottenere la liquidità di cui necessitano, ma lascia poi nel vago il passaggio successivo, cioè il trasferimento di queste risorse ai creditori.
Allo studio ci sarebbe una scadenza piuttosto ravvicinata (forse 30 giorni).
Si profila inoltre l’introduzione di vincoli di destinazione più chiari, per garantire che i trasferimenti di risorse tra i livelli di governo si tramutino alla fine in liquidità che finisce sul conto corrente delle imprese (anche nei casi di debiti delle società in house delle amministrazioni). Non basta.
Si lavora per chiarire meglio la definizione di crediti al 31 dicembre 2012 che possono essere saldati, adeguandola a quella contenuta nella direttiva europea che regola i tempi massimi di pagamento per contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2013.
Potrebbe essere specificato che si tratta di pagamenti effettuati a titolo di corrispettivo in una transazione commerciale e l’identificazione delle aziende che avranno priorità nel saldo dei crediti potrebbe essere meglio precisata.
Possibile inoltre l’anticipo di un paio di mesi della scadenza (15 settembre 2013) entro la quale le Pa devono effettuare la ricognizione di tutti i debiti pregressi.
Sul fronte delle risorse, la principale novità potrebbe essere l’allentamento del patto di stabilità interno anche per il 2014, andando a liberare direttamente pagamenti degli enti locali per altri 7-7,5 miliardi rispetto ai 5 miliardi del 2013 (si veda Il Sole 24 Ore del 21 aprile). Tutta aperta la partita delle compensazioni.
Sembra sfumare l’anticipo al 2013 dell’innalzamento della soglia di compensazione tra crediti e debiti fiscali (da 516mila a 700mila euro) fissato per il 2014, mentre ci sarebbero ancora spiragli per estendere la tipologia di debiti fiscali compensabili con crediti commerciali. In discussione, infine, il ruolo della Cassa depositi e prestiti.Non si esclude un maggiore coinvolgimento: tra le ipotesi, la cui realizzabilità è però tutta da verificare, anche la cessione di una parte dei crediti delle imprese direttamente alla Cdp.
Confermata la “deroga” per le imprese non in regola con il Durc proprio a causa dei mancati o ritardati pagamenti.
Il Sole 24 Ore – 23 aprile 2013