Niente pensione con due anni e mezzo di anticipo per i 690mila dipendenti del pianeta sanità. Ma anche niente soldi per comprare defibrillatori a scuole e università, nessun fondo ad hoc per consentire di combattere la malattia da gioco e stop anche all’introduzione della tessera sanitaria per tenere lontani dalle slot machine gli under 18.
Sul decretone sanità il governo alla fine ha deciso di prendere la scorciatoia del voto di fiducia, che domani verrà votata alla Camera su un testo riscritto dalla Commissione Affari Sociali sotto «dettatura» della Bilancio e degli uomini di Grilli, con la formula ricorrente: «Senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato». La nuova versione del «decretone» conferma però due importanti novità introdotte dalla Commissione, che mettono un freno alle cause sanitarie facili e stringono i tempi per realizzare i mega-ambulatori aperti 24 ore su 24 e sette giorni su sette aggregando i medici di famiglia. La versione originale rinviava tutto alla sigla della prossima convenzione nel 2015 con gli stessi medici di famiglia, ora la palla ripassa invece alle Regioni, che potranno rafforzare l’assistenza sul territorio solo modificando la parte normativa degli accordi. Ovviamente senza spendere un euro in più. Gli assistiti non potranno invece più fare causa ai medici per «colpa lieve», sempre che questi si siano però attenuti a linee guida e protocolli terapeutici riconosciuti dalla comunità scientifica. Delusi invece medici, infermieri e dipendenti vari di asl e ospedali che speravano di aggirare la Riforma Fornero, andando in pensione fino al 31 dicembre 2014 con le vecchie regole e in più con un surplus di 30 mesi di contributi figurativi. Un mega regalo pari a due anni e mezzo di scivolo contributivo, inserito nel testo dai deputati della Affari sociali, che ieri sono stati costretti e cancellare con un tratto di penna la norma contro la quale già aveva tuonato il Governo per scontati motivi di tenuta dei conti pubblici. Gli stessi che hanno fatto depennare i 40 milioni per l’acquisto dei defibrillatori e per mettere a punto sistemi automatici, come la tessera sanitaria, in grado di bloccare l’accesso dei minori ai video-giochi. Spetterà però al ministero dell’Economia individuare entro 6 mesi idonee soluzioni tecniche per tenere alla larga i ragazzi dalle slot. Le ragioni del risparmio non sono invece valse a reintrodurre la norma, fortemente osteggiata dalla lobby farmaceutica e depennata dalla versione originaria del decreto, che consentiva l’uso dei farmaci off label (quelli prescritti per patologie diverse da quelle per i quali sono autorizzati) se più economici rispetto a prodotti simili in prontuario.
Le novità
Previdenza
Circa 690 mila dipendenti delle aziende sanitarie e ospedali contavano di andare in pensione con le vecchie regole. Invece si applica la riforma Fornero.
Tribunali
Le cause contro i medici non si potranno fare per colpa lieve, purché i medici si siano attenuti a linee guida e a protocolli terapeutici riconosciuti.
I soldi
Nel provvedimento niente soldi per comprare defibrillatori a scuole e università, nessun fondo ad hoc per consentire di combattere la malattia da gioco.
Il Sole 24 Ore – 18 ottobre 2012