Un decreto corposo, composto da 63 articoli e un allegato, trasmesso formalmente martedì al Colle e ora in attesa di essere controfirmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano.
Il tempo tecnico richiesto dagli uffici del Quirinale per dare il via libera a un testo che nelle intenzioni del governo dovrebbe dare una scossa alla macchina burocratica del paese, semplificando norme e procedure a beneficio di cittadini e imprese. Il provvedimento, a quanto trapela dal Quirinale, è sottoposto in queste ore a un «attento e dettagliato esame» da parte dei tecnici del Colle. E la linea che Napolitano ha seguito fin dall’inizio del settennato nei confronti dello strumento della decretazione d’urgenza, e più in generale sugli atti legislativi trasmessi dal governo o approvati dal Parlamento. Il via libera al decreto sulle semplificazioni potrebbe arrivare oggi, anche se non si esclude uno slittamento imposto dall’agenda di Napolitano, che oggi celebrerà al Quirinale il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, e poi volerà a Helsinki per il vertice dei Capi di Stato del gruppo «Uniti per l’Europa», in programma per domani e sabato. In questa fase, l’esame di merito da parte del Quirinale si concentra in prevalenza sul rispetto dei requisiti costituzionali previsti per i decreti legge: la straordinaria necessità e urgenza, oltre ai profili relativi alla copertura e all’omogeneità delle misure contenute nel testo. Poi, quando il decreto sarà stato convertito, l’attenzione si concentrerà sulle modifiche introdotte in sede di esame parlamentare. La vigilanza del Colle da questo punto di vista è assoluta, ed è stato lo stesso Napoli-tano a stigmatizzare a più riprese, anche con iniziative formali dirette nei confronti del precedente governo e dei presidenti di Senato e Camera, la prassi dei decreti omnibus. Quanto al merito del decreto, si tratta di misure che non possono che incontrare il favore di Napolitano, se inserite nel complesso di quelle azioni ritenute indispensabili per rilanciare la crescita A più riprese il capo dello Stato ha posto l’accento sulla necessità di «opportune semplificazioni amministrative». Interventi da sostenere, «nel rispetto dell’equilibrio dei bilanci pubblici e della stabilità finanziaria complessiva del Paese» attraverso «i necessari investimenti» in piani infrastrutturali, innovazione e ricerca
Il sole 24 ore – 9 febbraio 2012