Si chiuso con un durissimo scontro tra il Pd da un lato e l’alleanza Pdl, Lega Udc dall’altro, l’esame al decreto Balduzzi in Commissione Affari sociali della Camera. Ora il testo è stato inviato alle altre Commissioni competenti (particolarmente importante è il parere della Bilancio che potrebbe bocciare alcune di modifiche approvate) che per domani dovrebbero far avere i loro pareri visto che lunedì il decreto del Ministro è atteso al voto dell’Aula.
Lo scontro, durissimo, c’è stato sull’articolo 11 quello relativo alla revisione del prontuario farmaceutico e sotto accusa è finito l’emendamento proposto dall’ex sottosegretario del governo Berlusconi Laura Ravetto che, sostanzialmente, fa fuori un pezzo del decreto Balduzzi con il risultato, da quanto si apprende, che nel Prontuario farmaceutico che racchiude i farmaci rimborsabili dal Ssn restano anche i medicinali destinati a finire in fascia C e che ora non ci andranno.
Il Partito democratico su questo punto è insorto. Margherita Miotto capogruppo in Commissione dice che in questo modo “salta il prontuario e l’uso dei farmaci fuori etichetta”. Più dura la relatrice Livia Turco che definisce questo emendamento “il trionfo delle lobby”.
Insomma aggiunge la Turco “è stata scritta una pagina penosissima del Parlamento. È stata fatta una marchetta spudorata e i partiti che l’hanno votata l’hanno motivata, Udc compresa, con la tutela della salute del cittadino. Ma che tutela è lasciare nel Prontuario dei farmaci anche quelli che non servono?”.
Il ministro Balduzzi fa sapere, al termine della seduta della Commissione, che sul capitolo farmaci il suo decreto era riuscito a trovare “un equilibrio” fra la tutela del cittadino e la volontà di non penalizzare l’industria farmaceutica.
L’obiettivo del Ministro era di portare l’industria “verso traguardi più vicini a quelli del Servizio sanitario nazionale”. Peraltro, “l’insieme delle norme non era volto a penalizzare l’industria ma a dare maggiori certezze” ad esempio “su tempi e tutela dei brevetti”. Con la revisione del prontuario c’erano norme “volte ad assicurare la tutela della salute e la capacità di avere farmaci di efficacia attuale”, mentre con quelle sull’uso dei farmaci ‘off label’ si puntava a “consentire in casi limite che non ci fossero ricadute negative per l’Ssn liberando risorse”.
Per quanto riguarda invece l’articolo 1, riforma delle cure primarie, il testo resta sostanzialmente quello riscritto dai relatori.
10 ottobre 2012 – quotidianosanita.it