Specializzazione più breve di un anno per i giovani medici e formazione negli ospedali pubblici, e nuova guerra in arrivo con i baroni universitari.
Mano pesante contro i finti dentisti e in genere nei confronti di quanti esercitano abusivamente una professione sanitaria. Possibilità di costituire l’Ordine degli odontoiatri separato da quello dei medici. Obbligo per tutte le strutture sanitarie di redigere ogni anno una relazione sugli «eventi avversi» verificatisi e sulle iniziative messe in atto per garantire la sicurezza delle cure.
Il disegno di legge omnibus in materia sanitaria, presentato dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, è approdato ieri in aula alla Camera e fin da oggi si passerà al voto degli emendamenti nel tentativo di licenziare il testo per inviarlo al Senato già entro questa settimana.
Dalle sperimentazioni cliniche alla riforma degli Ordini, dalla sicurezza delle cure alla sanità elettronica e all’assistenza sanitaria on line, dalla possibilità di svolgere esami strumentali e di trovare fisioterapisti in farmacia alle misure ad hoc per i direttori scientifici degli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico): è un vero e proprio mega contenitore il testo del disegno di legge all’esame dell’assemblea di Montecitorio, anche dopo l’arricchimento di nuove disposizioni confezionate nel corso dell’esame in sede referente della commissione Affari sociali.
Gli emendamenti già approvati in commissione, e ora da confermare in aula, sono infatti numerosi. Ma altri ancora se ne annunciano in arrivo. A cominciare da quello, in arrivo dal ministro Fazio, sulla riforma delle specializzazioni mediche che ha subito scatenato le proteste degli universitari. Perché la battaglia è sempre quella: Ssn contro Università, medici ospedalieri contro baroni universitari che non intendono cedere un millimetro del loro potere.
Non a caso l’emendamento del ministro, che potrebbe anche essere firmato dal relatore e su si esprimerà anche la commissione Bilancio, potrebbe subire qualcosa qualcosa in più che semplici limature. Oltre all’accorciamento di un anno dei corsi di specializzazione, la modifica punta a “trasferire” ad asl e ad ospedali i medici in formazione specialistica, con tanto di stipendio da parte delle Regioni e non più dalle Università. Col possibile risultato di impiegare ancora una volta i giovani dottori per la copertura dei vuoti d’organico, proprio come avviene da sempre nei Policlinici universitari. E come del resto nel Ssn, afflitto dal blocco del turn over, si sta rivelando una necessità. «La presenza di specializzandi nelle strutture pubbliche deve essere un di più, non deve sostituire il personale con la conseguenza che non si fanno più i concorsi. Presenteremo un emendamento in questo senso, per evitare che si blocchi il turn over», spiega il presidente della commissione Affari sociali, Giuseppe Palumbo (Pdl). Sempreché questa modifica basti ai deputati più sensibili ai “richiami” delle Università. Che la formazione – e non solo quella – non vogliono proprio perderla.
Oggi si vedrà. E la battaglia è assicurata. Ma non per altre modifiche che vanno al voto. Come il giro di vite per chi esercita abusivamente una professione sanitaria, se condannato: con l’aggiunta di un articolo al Codice penale si prevede adesso la confisca obbligatoria «delle cose e degli strumenti» usati per commettere il reato. Sperando che basti a scoraggiare i dottori taroccati.
Ilsole24ore.com – 20 settembre 2011