Il ministro è intervenuto oggi nell’Aula di Montecitorio per presentare ai deputati il Ddl Omnibus, che porta la sua firma. “E’ un provvedimento – ha detto – lungamente pensato e condiviso, che promuove gli investimenti e contribuirà alle iniziative dello sviluppo di cui il nostro Paese in questo momento ha così tanto bisogno”.
“È un provvedimento lungamente pensato e condiviso con i sindacati e con una serie di forze politiche e mi auguro anch’io, come il relatore, che arriverà a compimento”. Così il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha presentato ai deputati riuniti dell’Aula di Montecitorio il Ddl “Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria”, che porta la sua firma.
Il ministro è intervenuto dopo il relatore del provvedimento, Melania De Nichilo Rizzoli (Pdl), che ne ha illustrato i dettagli, per evidenziare alcuni degli obiettivi del cosiddetto “Ddl Omnibus”. “Omnibus” perché, ha spiegato Fazio, “va a colmare tutta una serie di lacune che si sono verificate negli anni nell’ambito della sanità” ma ha anche “degli intenti importanti”, tra cui contribuire alle “iniziative dello sviluppo di cui il nostro Paese in questo momento ha così tanto bisogno”.
Illustrando sinteticamente i contenuti del Ddl, Fazio ha evidenziato come esso abbia “l’intento esplicito di favorire gli investimenti in Italia dell’industria farmaceutica innovando la sperimentazione clinica e quindi favorendo le sperimentazioni fase I, che sono alla base di tutte le sperimentazioni cliniche di fase II e III. Quindi su questo è un provvedimento a lungo atteso non solo dal mondo scientifico ma anche dall’industria”. “E così anche erano attesi i provvedimenti sulla ricerca sanitaria che vanno a normare una serie di problematiche rimaste ancora insolute, vedi gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”.
Il ministro ha poi voluto ricordare che oggi la normativa sanzionatoria delle professioni sanitarie non consente, in caso di interessamento della magistratura, all’ordine dei medici di prendere provvedimenti nei confronti dei propri iscritti, questo anche nei casi di malasanità. “È una lacuna che va colmata e questo provvedimento opera in questo senso”, ha dichiarato all’Aula della Camera.
Ma i risvolti, secondo Fazio, saranno facilmente tangibili anche per i cittadini, soprattutto attraverso l’implementazione della sanità elettronica. “È il futuro del nostro sistema sanitario, è quello che ne consentirà sia la sostenibilità da un lato sia il controllo e la proprietà dell’esecuzione; è quella che ci consente e ci consentirà di avere in ogni momento la visione dell’insieme e del particolare. Pensate soltanto – ha aggiunto Fazio concludendo il suo intervento alla differenza che avrà per il cittadino quando tutti i suoi dati saranno sul suo fascicolo sanitario elettronico – già di fatto pronti – rispetto al cittadino che oggi si presenta al consulto con le lastre piene di radiografie dalle quali si cerca, spesso inutilmente, di tirare fuori una storia clinica”.
Prima di Fazio era intervenuto il relatore del provvedimento Melania De Nichilo Rizzoli (Pdl), che aveva illustrato nel dettaglio altre “significative” norme contenute in quello che ha definito “un provvedimento al servizio dei cittadini e, in particolare, è diretto ad assicurare una maggiore funzionalità del Servizio sanitario nazionale con misure incisive in diversi ambiti fondamentali quali la ricerca sanitaria, la sicurezza delle cure, la tutela del malato, la regolazione delle professioni sanitarie, la sanità elettronica ed i registri di interesse sanitario”.
“Significative” sono, secondo De Nichilo Rizzoli, le norme destinate a riordinare i servizi erogati dalle farmacie, “al fine di rendere coerenti tra loro le disposizioni riguardanti le prestazioni da queste offerte attraverso vari specialisti e per specificare che, nell’ambito delle prestazioni offerte dalle farmacie, rientrano anche gli esami strumentali di autocontrollo quale, per esempio, la misurazione della pressione arteriosa”.
“Di rilievo” anche “la specifica definizione dei fondi per la ricerca, cui applicare la riserva del 10 per cento, da destinare ai progetti di ricerca sanitaria proposti dai giovani ricercatori di età inferiore ai quaranta anni. Da segnalare – ha osservato De Nichilo Rizzoli – anche la norma che introduce il divieto di atti di sequestro e pignoramento sui fondi destinati alla ricerca sanitaria”.
Così come “di evidente grande importanza sono le disposizione relativa alla riforma degli ordini e delle professioni sanitarie”. La delega, prevista all’articolo 6, prevede in particolare i seguenti principali criteri direttivi: l’attribuzione agli ordini dello status giuridico di enti pubblici non economici, la definizione dei compiti degli ordini nell’abilitazione all’esercizio professionale e nel processo di formazione continua degli iscritti, il rafforzamento del codice deontologico, la garanzia dell’efficacia e della terzietà del giudizio disciplinare, gli oneri del finanziamento degli ordini a totale carico degli iscritti e l’obbligo di adeguata copertura assicurativa per responsabilità professionale per gli iscritti agli albi. “Come si vede chiaramente – ha commentato il relatore -, siamo di fronte ad un rafforzamento sostanziale della tutela a favore dei cittadini che ricorrono alle prestazioni degli iscritti agli ordini delle professioni sanitarie con evidente riequilibrio dei rapporti tra medico e paziente”.
Concludendo la sua presentazione, De Nichilo Rizzoli ha ribadito come il Ddl Omnibus sia “un provvedimento molto innovativo e di grandissima utilità per migliorare la qualità delle prestazioni del sistema sanitario nazionale e dell’assistenza sanitaria generale. Il tutto attraverso una forma di razionalizzazione normativa, attenta alle innovazioni e soprattutto agli interessi e ai diritti dei pazienti nonché dei cittadini italiani. Per tale ragione auspico che il provvedimento in esame sia rapidamente approvato da entrambi i rami del Parlamento”.
Quotidianosanita.it – 19 settembre 2011