L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha pubblicato l’8 febbraio 2023 i dettagli di una proposta di divieto di produzione, uso, vendita e importazione di circa 10.000 sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Lo scopo del divieto è di abbattere i rilasci di tali sostanze nell’ambiente. I PFAS sono utilizzati in decine di migliaia di prodotti, quali prodotti tessili impermeabili e anti-macchia, telefoni cellulari, turbine eoliche, cosmetici, pannelli solari, dispositivi medici. Il divieto proposto, ufficialmente una proposta di restrizione, è stato redatto da Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Norvegia e Svezia. La Commissione europea dovrebbe presentare formalmente la proposta agli Stati membri nel 2025. Se approvata, costituirebbe uno dei più grandi divieti di sostanze chimiche mai compiuti in Europa.
Enorme impatto
Un divieto dei PFAS ridurrebbe le quantità di PFAS nell’ambiente a lungo termine. Renderebbe inoltre prodotti e processi più sicuri per gli esseri umani. Se la Commissione Europea adotterà la proposta, le aziende saranno costrette a trovare alternative per circa 10.000 PFAS in applicazioni in cui queste sostanze sono utilizzate. In molti casi, attualmente non esistono tali alternative e in alcuni forse non le troveranno mai. La presentazione formale della proposta di per sé invia un chiaro segnale: le aziende devono cercare alternative ai PFAS, laddove il loro utilizzo non fosse dimostrato “essenziale”, ovverossia non se ne possa fare a meno, anche per la mancanza di valide alternative sicure e sostenibili per progettazione (safe and sustainable by design).
Periodo di transizione
In base alla proposta di restrizione, le aziende avranno da un anno e mezzo a un massimo di 12 anni per introdurre alternative, a seconda dell’applicazione. Queste scadenze dipendono anche dalla disponibilità e dall’applicabilità delle alternative PFAS. La proposta è stata redatta sulla base del regolamento UE REACH sulle sostanze chimiche. Le norme che disciplinano le sostanze attive nei prodotti fitosanitari, nei biocidi e nei medicinali sia per l’uomo che per gli animali dovranno essere ulteriormente valutate per determinare la misura in cui i PFAS possono essere vietati per tali applicazioni specifiche.
Il processo è lungo: prossimi passi
I comitati scientifici dell’ECHA per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socioeconomica (SEAC) verificheranno che la proposta soddisfi i requisiti giuridici del regolamento REACH nelle riunioni del marzo 2023. Se accettata, i comitati inizieranno la loro valutazione scientifica della proposta. Una consultazione su base semestrale è prevista con inizio il 22 marzo 2023.
Durante questo periodo di consultazione, le parti interessate possono presentare ulteriori informazioni, ad esempio per giustificare la modifica di punti specifici della proposta. Le decisioni in merito alla modifica della proposta sulla base di tali informazioni aggiuntive saranno prese dai comitati scientifici dell’ECHA. Al termine di questo processo, l’ECHA presenterà la proposta definitiva alla Commissione europea. La Commissione europea dovrebbe prendere una decisione sul divieto PFAS nel 2025.
Il RAC formerà un parere sull’opportunità della restrizione proposta per ridurre i rischi per la salute delle persone e per l’ambiente, mentre il parere del SEAC riguarderà gli impatti socio-economici, vale a dire i benefici e i costi per la società, associati alla proposta. Entrambi i comitati formulano i propri pareri sulla base delle informazioni contenute nella proposta di restrizione e dei commenti ricevuti durante le consultazioni. I comitati prendono anche in considerazione il parere del forum di applicazione sull’applicabilità della restrizione proposta. Una volta adottati, i pareri saranno inviati alla Commissione europea che, insieme agli Stati membri dell’UE, deciderà in merito all’eventuale restrizione.
Il 5 aprile 2023 sarà organizzata una sessione informativa online per spiegare il processo di restrizione e aiutare gli interessati a partecipare alla consultazione. Paesi Bassi e Germania Leader nella elaborazione e presentazione della proposta. La proposta di restrizione è stata elaborata in un periodo di diversi anni, guidata da Paesi Bassi e Germania. È stato presentata ufficialmente all’ECHA da Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Norvegia e Svezia il 13 gennaio e pubblicata l’ 8 febbraio.
I contenuti della proposta possono essere consultati QUI
Immagine: sito Agenzia norvegese per l’ambiente
(A cura della redazione del Sivemp Veneto – riproduzione ammessa solo citando la fonte)
9 febbraio 2023