Confermate le indiscrezioni della mattinata: la cosiddetta Fase 2 parte dal 4 maggio ma a scartamento ridotto per le libertà di spostamento individuale. Per le attività produttive via libera a manifatture e costruzioni. Bar e ristoranti potranno vendere cibo e bevande da asporto. Sarà possibile anche fare sport individuale all’aria aperta nei parchi ma sempre a distanza di sicurezza. Saranno poi fissate soglie di sicurezza per le curve epidemiologiche superate le quali si potranno fare chiusure territoriali ad hoc. Ecco le novità del prossimo Dpcm annunciate dallo stesso premier in conferenza stampa questa sera. IL TESTO DEL DPCM E GLI ALLEGATI
Grande attesa per le comunicazioni del presidente del Consigio che questa sera alle 20,20 ha tenuto una conferenza stampa per anticipare le misure contenute nel nuovo Dpcm che programma l’avvio della cosiddetta Fase 2 a partire dal 4 maggio. Per chi si aspettava la fine del lockdown probabilmente è stata una delusione ma del resto tutte le voci che si erano rincorse durante questa Domenica fitta di incontri, prima in mattinata tra le forze di maggiornaza e poi nel pomeriggio in video conferenza con le delegazioni di Regioni, Anci e Upi, avevano fatto trapelare che in reltà dal 4 maggio, per quanto riguarda le misure di distanziamento sociale e isolamento, sarebbe cambiato poco.
Ma andiamo con ordine. Conte ha chiarito subito che i dati dell’epidemia, per quanto migliorati, non sono ancora tali da consentire l’apertura totale del Paese. Per quella, ha ribadito, dovremo probabilmente aspettare farmaci e vaccini. Ma certamente il Paese deve ripartire e quindi con una settimana di anticipo, per dar modo alle aziende e a tutti noi di prendere le misure con le nuove, norme ecco un nuovo Dpcm che detta le regole dal 4 al 17 maggio.
Un’altra novità, la possibilità per chi è rimasto bloccato lontano dal proprio domicilio di tornare a casa propria anche se fuori dalla Regione dove si è rimasti durante la precedente fase di lockdown.
A proposito di mascherine, Conte ha annunciato una ordinanza del Commissario Arcuri che fissa un prezzo massimo per le mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi l’una e ha detto anche che è allo studio l’azzeramento dell’Iva per questi prodotti.
E sempre per le mascherine la bozza di Dpcm prevede l’obbligo di indossarle nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento del distanziamento fisico. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni e chi ha forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.
Per quanto riguarda le attività commerciali e produttive, gli esercizi di ristorazione potranno vendere al dettaglio bevande e cibi da asporto (oggi potevano solo fare consegne a domicilio), mentre riapriranno manifatturiere e cantieristica.
Dal 18 maggio, invece, riaprirà il commercio al dettaglio mentre per l’attività ordinaria di bar, ristoranti e affini si dovrà aspettare il 1° giugno, quando riaprianno anche barbieri, parrucchieri e centri estetici. Dal 18 maggio possibile apertura anche per musei, mostre e allenamenti sportivi per le squadre.
Conte ha poi spiegato che a tre giorni dall’emanazione del nuovo Dpcm il ministero della Salute indicherà delle soglie sentinella per le curve epidemiologiche sulla base delle quali si potrà decidere di intervenire per “chiudere il rubinetto” in aree circoscritte territorialmente, “perché non possiamo permetterci che la curva del contagio vada fuori controllo”.
QS