Lasciare da parte le divisioni, per ricostruire il cammino unitario dei sindacati partendo dai temi che uniscono: dal fisco (si punta ad una piattaforma comune per una riforma che premi il lavoro a scapito della speculazione finanziaria) alle pensioni (in vista dell’incontro del 4 luglio sulla “fase 2”), alla rappresentanza (con la richiesta di una legge di sostegno “soft” attuativa dell’intesa del 2014 con Confindustria), al welfare (con misure per ridurre le disuguaglianze).
È il segnale che arriva dal congresso della Cisl, dove ieri sono intervenuti i tre segretari generali – rispettivamente Susanna Camusso, (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil) che al termine si sono brevemente scambiati i pareri sul tavolo del 4 luglio con Confindustria sul patto per la fabbrica -, e l’ex premier Romano Prodi, accolto con una standing ovation dai delegati, che ha lanciato un appello all’unità sindacale (si veda l’articolo a pagina 16).
Tornando all’agenda dei temi, per Camusso «occorre dare certezza alle regole sulla rappresentanza attraverso una cornice legislativa attuativa dei nostri accordi». Guardando alla ripresa del confronto sulle pensioni, alla “fase 2” che riguarda anzitutto i giovani con le carriere discontinue, Camusso indica un ulteriore obiettivo: «Ci opporremo all’automatismo tra l’aumento dell’età pensionabile e l’incremento delle aspettative di vita – ha detto -. Un nuovo innalzamento suonerebbe come uno schiaffo per il mondo del lavoro, e non sarebbe coerente con quanto concordato con il governo nella “fase 1”». Camusso è d’accordo con la proposta lanciata da Furlan di lavorare ad una piattaforma comune sul fisco. «Dobbiamo riprendere il cammino unitario, scrivere regole che ci consentano di decidere insieme», ha aggiunto Barbagallo, ponendo al centro la «questi one fiscale, il lavoro è tartassato e prospera l’evasione». Sulla rappresentanza per Barbagallo «serve una legge sostegno anche se sono allergico alle leggi», inoltre «il welfare contrattuale è importante, ma deve essere integrativo non sostitutivo del welfare statale».
Furlan ha ricordato che «l’unità si costruisce avendo obiettivi comuni, studiando insieme strategie e percorsi, partendo dalle nostre piattaforme. Insieme siamo forti». Sulle pensioni uno studio presentato dall’Università Milano Bicocca evidenzia come l’invecchiamento crescente della popolazione rischia di rimettere in discussione gli equilibri sul welfare. Furlan ha sottolineato che con l’avvio dell’Ape e le misure sui lavoratori precoci frutto del confronto con il governo, «abbiamo dimostrato che la legge Fornero non è intoccabile, bisogna proseguire su questa strada».
Il Sole 24 Ore – 30 giugno 2017