In arrivo una terapia d’urto per fronteggiare le emergenze che hanno messo in grave difficoltà i settori dell’agricoltura e della pesca made in Italy ma anche per dare risposte alle richieste degli agricoltori di maggiore trasparenza sui mercati. A uno dei prossimi Consiglio dei ministri dovrebbe infatti approdare un decreto legge con interventi a tutela del settore agroalimentare e della pesca. Il piatto forte del provvedimento sono le misure per fronteggiare le emergenze sia di carattere climatico che fitosanitario (come la “moria del kiwi”) che sanitario (come la Psa, peste suina africana) o come ancora i danni subiti dalle imprese del settore della pesca a causa dell’invasione di una specie aliena come il “granchio blu”.
Sul quest’ultimo capitolo il decreto prevede la nomina di un Commissario al Callinectes sapidus (il nome scientifico del predatore d’importazione americana che ha fatto strage di molluschi in particolare nell’Alto Adriatico) e il varo di una struttura commissariale che saranno chiamati a predisporre un piano di intervento con «misure idonee a contrastare la proliferazione di specie alloctone».
Sul fronte delle compensazioni le imprese che hanno subito a causa delle varie emergenze una riduzione del volume d’affari di almeno il 20% «possono avvalersi della sospensione per dodici mesi del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale».
Un altro pacchetto di misure è previsto per contrastare la cosiddetta “moria del kiwi” che nel 2023 ha colpito in particolare le aziende del basso Lazio. La patologia è dovuta a più cause dagli eventi climatici avversi agli attacchi di patogeni.
Per quanto riguarda l’altra grande emergenza dell’agroalimentare italiano, la Peste suina africana che sta tenendo in grande apprensione gli allevatori di suini la principale novità introdotta dal decreto è la previsione che «le misure adottate dal Commissario straordinario per il contenimento e il contrasto alla diffusione della Psa sono attuate anche mediante il personale delle Forze Armate».
Sul fronte delle risorse il decreto prevede uno stanziamento per il 2024 di 32 milioni, 20 dei quali sono a valere sul Fondo per la qualità della filiera mentre 12 sono stanziati per il contenimento del granchio blu. A queste risorse vanno aggiunti 3 milioni stanziati a favore di Ismea per le nuove competenze in materia di contrasto alle pratiche sleali. Al quadro di risorse stanziate per il 2024 vanno aggiunti altri 20 milioni a favore del Fondo per la sovranità alimentare che saranno suddivisi in 10 milioni per il 2025 e altri 10 per il 2026.
Ma il decreto allo studio del Masaf prevede anche un nutrito pacchetto di misure per migliorare la trasparenza dei mercati agroalimentari: dalla definizione dei costi medi di produzione da parte di Ismea, ai nuovi parametri sulla movimentazione dei cereali. Tra le novità a tutela dell’agricoltura anche lo stop alle autorizzazioni di impianti fotovoltaici “a terra” che rischiano di sottrarre superfici alla produzione agroalimentare.
«Avevamo preso impegno – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – che avremmo risposto alle esigenze degli agricoltori dalle emergenze alla trasparenza sui mercati. Queste misure dimostrano ancora una volta quanto questo settore sia per noi centrale».