La manovra arriva in Senato per il via libera finale entro Natale – il testo è da oggi al vaglio delle Commissioni, mercoledì è previsto il passaggio all’aula – ma il nervosismo dei partiti sulle scelte del Governo Monti continua a salire.
Ed è gia battaglia su quali misure, escluse dal provvedimento, finiranno per salire sul prossimo “treno”: il decreto milleproroghe di fine anno. Ad accendere ancor di più il clima, poi, interviene il Carroccio che lancia l’ennesimo guanto di sfida all’esecutivo, invitando i cittadini del Nord a non pagare l’Imu.
La Lega non esclude la disobbedienza civile contro l’Imu
A dare il “la” alla nuova polemica è l’europarlamentare e vicesegretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini. «Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri Comuni una mozione per applicare l’Imu al minimo, ovvero al 2 per mille». Salvini, però, non esclude un’azione radicale di disobbedienza civile. «In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull’Europa e sil medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza postiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l’Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista».
Zaia sposa la linea anti-Ici: idea interessante. Pd e Pdl critici
La proposta trova proseliti nelle file del Carroccio: dal sindaco di Vittorio Veneto, Gianantonio Da Re («è un balzello assurdo») al governatore Luca Zaia («idea assolutamente interessante»). Ma non piace né ai democratici che bacchettano i leghisti («sceneggiata inutile», lamenta Stefano Fassina) né agli ex alleati del Pdl. «Hanno già votato contro e quindi non vedo la novità – taglia corto l’ex ministro Ignazio La Russa-. Ma le leggi quando ci sono devono valere per tutti».
Cicchitto: no a colpi di mano su frequenze
La battaglia della Lega anti-Imu non è però l’unico fronte caldo. Visto che tra le forze politiche è già esplosa una nuova guerra sul milleproroghe in cui il partito trasversale dei delusi della manovra punta a inserire alcuni dei tasselli rimasti fuori. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl, mette però le mani avanti e, davanti all’ipotesi di inserire nel Dl una norma sull’asta per le frequenze tv, boccia senza mezzi termini tale possibilità. «Nessuno pensi a operazioni unilaterali sul decreto milleproroghe che riguarda l’ordinaria amministrazione. Il governo – prosegue – deve confrontarsi con i partiti». Molto difficile, dunque, che l’addio al beauty contest possa finire nel milleproroghe. Il Governo è freddo su questa eventualità anche se ormai sembra aperta la strada del superamento dell’assegnazione gratuita, come ribadito ieri anche dal ministro dello Sviluppo, Corrado Passera. Un’apertura che ha spinto l’Idv a presentare al Senato un emendamento ad hoc alla manovra per recuperare in extremis il cambio di passo sulle frequenze.
Nel Dl di fine anno spazio a correttivi su penalizzazioni e precoci
Per una modifica che resta fuori dal balletto del milleproroghe, un’altra invece sarà con molta probabilità inserita nel Dl di fine anno: il superamento della penalizzazione dell’assegno pensionistico a carico di coloro che lasciano il lavoro con 42 anni di contributi non avendo ancora 62 anni di età. La correzione, rimasta fuori dal decreto salva-Italia, in zona Cesarini potrebbe quindi trovare attuazione concreta nel milleproroghe di fine anno. Tanto più che, su questo tassello, il Governo ha accolto un ordine del giorno firmato da tutti i partiti che sostengono l’esecutivo. Insieme a questo potrebbe trovare spazio nel Dl anche un’altra correzione – anche questa oggetto di un Odg bipartisan – che prevede l’estensione delle norme pensionistiche in vigore prima dell’attuale riforma anche ai lavoratori cosiddetti “esodati”, “sovrannumerari” e dipendenti delle aziende fallite o in procedura di fallimento e a tutti coloro che si sono licenziati nella previsione di un trattamento pensionistico vicino e che, con l’attuale riforma, rischiano di trovarsi senza alcuna copertura.
La guerra sui farmaci di fascia C. Balduzzi: nessun intervento nel milleproroghe
Margini stretti, invece, per l’inserimento nel milleproroghe della liberalizzazione dei farmaci di fascia “C”. Il Governo è deciso a proseguire su questo fronte ma non il nodo non sarà sciolto nel Dl come ha lasciato chiaramente intendere oggi il ministro della Salute, Renato Balduzzi. «Non c’è niente da prorogare e credo che il milleproroghe – ha detto in una intervista a “La Stampa” debba rimanere effettivamente tale. Sui farmaci serve una consultazione approfondita con tutte le categorie interessate ed è chiaro che quello del decreto salva-Italia è solo l’avvio del discorso di liberalizzazione dei farmaci».