Il Sole 24 Ore, Marisa Marraffino. Dal 6 agosto ci sarà bisogno del green pass per entrare in ristoranti al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, eventi, competizioni sportive, musei, cinema, piscine, palestre, sagre, fiere, centri termali e centri culturali, attività di sale gioco, parchi tematici, concorsi pubblici. Restano chiuse, invece, le discoteche. Basterà il certificato che si ottiene con la prima dose di vaccino oppure essere guariti dal Covid-19 da non oltre sei mesi o avere effettuato un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo nelle 48 ore precedenti.
Per evitare altre restrizioni al rientro dalle ferie, oltre alle norme servirà però il buon senso.
Le sanzioni
I titolari o i gestori delle attività devono verificare che il cliente abbia il green pass. In caso di violazioni la multa va da 400 a 1.000 euro sia a carico dell’esercente sia del cliente, con sconto del 30% se si paga entro 5 giorni. Se la violazione è ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’attività potrebbe dover chiudere da 1 a 10 giorni. Se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, il green pass potrebbe diventare necessario per spostarsi tra regioni arancioni o rosse per ragioni turistiche. Per spostamenti di salute, lavoro, necessità e urgenza, invece, sarà sufficiente l’autocertificazione.
I viaggi da e per l’Italia
Col green pass in generale sarà più facile viaggiare in Europa, ma ogni Stato ha competenza esclusiva in materia di salute e confini, quindi le regole per le modalità di ingresso possono variare. In mancanza di accordi specifici per il riconoscimento reciproco della validità del green pass ognuno si sta muovendo in ordine sparso. Nel dubbio meglio valutare sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli esteri le misure del paese di arrivo prima di imbarcarsi, perché anche in questo caso ogni Paese potrà introdurre misure più restrittive per limitare i contagi.
Il sito ha messo a disposizione anche un questionario per aiutare i viaggiatori a orientarsi nel caos delle misure previste da ogni Stato. Dopo averlo compilato occorrerà leggere la scheda del paese di destinazione che sarà aggiornata sulle misure di volta in volta stabilite. Impossibile fare previsioni: le restrizioni possono variare con l’evoluzione dei contagi e potrebbero complicare anche i rientri in Italia. In alcuni Stati europei, come Malta ad esempio, non basta il tampone con esito negativo ma occorrerà essere vaccinati con doppia dose. La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune per garantire che i certificati emessi da uno Stato possano essere verificati nei 27 Paesi dell’Ue oltre Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein, ma ciò non assicura che le regole anticontagio da rispettare siano le stesse.
Prima di partire
Le singole regioni possono sempre emettere ordinanze con regole più restrittive rispetto a quelle nazionali. Ogni regione potrebbe imporre a chi proviene da alcuni Stati o territori esteri il rispetto di particolari obblighi. Prima di partire per far ritorno in Italia, si dovranno verificare le eventuali disposizioni aggiuntive da parte delle regioni di destinazione.
I mezzi di trasporto
Oggi nel nostro paese per navi, aerei e treni a lunga percorrenza non è obbligatorio esibire il green pass, ma il Governo potrebbe prendere la decisione alla seconda metà di agosto, anche in considerazione dell’evoluzione dei contagi. Chi rientra dalle vacanze a fine agosto potrebbe quindi trovarsi a dover esibire il lasciapassare.
La legittimità delle limitazioni
Le restrizioni sono legittime e conformi a quanto prevede la Costituzione che all’articolo 32 tutela espressamente il diritto alla salute come interesse del singolo ma anche della collettività. Il diritto all’autodeterminazione del singolo può quindi incontrare dei limiti a fronte del principio di solidarietà collettiva che grava su tutti i consociati. Il green pass potrà essere però richiesto soltanto per le finalità legate alla limitazione dei contagi, secondo il principio della minimizzazione del trattamento dei dati, come ha già precisato il Garante per la protezione dei dati personali. Il controllore vedrà solo una spunta verde e i dati anagrafici dell’utente. L’articolo 5 del decreto legge dello scorso 23 luglio prevede anche un protocollo di intesa col ministero della Salute, le farmacie e le altre strutture sanitarie per contenere al minimo i prezzi dei tamponi. Misure con le quali occorrerà fare i conti almeno fino al 31 dicembre, data di proroga dello stato di emergenza.