Respingono l’etichetta di casta e hanno un ruolo sociale nel Paese che spesso è sottovalutato. Un ruolo che oggi si concretizza in proposte per il futuro dell’Italia che riguardano semplificazione del fisco e del lavoro, sicurezza, riqualificazione urbana, risparmio energetico e tutela dell’ambiente. Le proposte (si veda la scheda sotto) sono state raccolte in una cassettina trasparente e verranno portate all’attenzione del presidente del Consiglio Mario Monti che ha abolito le tariffe, ma ha anche posto paletti per i soci di capitale cui il governo precedente ha aperto le porte delle società professionali. Tra le proposte dei veterinari: «La salute degli animali da allevamento va curata da medici veterinari e non delegata a personale tecnico». Leggi anche ItaliaOggi “E’ il tempo delle proposte», Corsera «I fondi delle Casse per far decollare le guandi opere»
È stato declinato quasi tutto sul filo delle proposte – «serve sussidiarietà» – il Professional day, il meeting delle professioni organizzato ieri a Roma da Cup (Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali), Pat (Professioni area tecnica) e Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati), ma con circa 150 sedi collegate grazie alla collaborazione degli Ordini territoriali. Il tutto nell’attesa della riforma delle professioni che, ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino (si veda l’altro articolo in pagina), «è pronta per essere varata. Nei tavoli di confronto costruiremo la spina dei nuovi ordinamenti che devono guardare all’Europa e al futuro».
Grazie ai collegamenti televisivi e online a fine mattinata l’organizzazione ha annunciato il record di 700mila presenze, tra contatti web e partecipazione nelle sale. All’auditorium della Conciliazione c’erano circa 400 persone e molte poltrone vuote.
Si è partiti dall’emendamento del Governo al decreto legge sulle liberalizzazioni. «Non cantiamo vittoria – ha sottolineato Marina Calderone, presidente del Cup – anche se il Governo ha mostrato senso di responsabilità. La canteremo quando non saremo più considerati una casta ma si riconoscerà che siamo una necessità in tutti i campi vitali del Paese».
Per Antonio Zambrano, ingegnere, coordinatore del Pat, le «ultime modifiche al Dl liberalizzazioni hanno posto rimedio a degli errori. Contestiamo ancora il mantenimento di soci di capitale nelle società tra professionisti ma ormai questo sembra l’intendimento del Governo».
Attenzione anche al capitolo-previdenza. «Il ministro del Lavoro Fornero – ha detto Andrea Camporese, presidente dell’Adepp – ha aperto all’ipotesi di utilizzare i rendimenti dei nostri patrimoni per la nuova sostenibilità a 50 anni. È è un fatto positivo, ma non basta. Abbiamo bisogno di sostenere il futuro dei nostri giovani, che sono in difficoltà, con un reddito medio intorno ai 25mila-26mila euro».
I giovani professionisti sono stati evocati più volte nel corso del Professional day. «Noi ci poniamo guardando molto al futuro – ha sottolineato Giancarlo Laurini, presidente del Notariato – basti pensare che dei sei principi della manovra d’agosto sulle professioni, ben quattro erano stati già attivati dal Notariato».
Resta comunque critica la posizione nei confronti degli interventi del Governo Monti. Per Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, «accettiamo le riforme, come è giusto, non accettiamo un giustizialismo giuridico che vuole vedere nelle professioni chissà quale freno».
La protesta ha assunto toni più forti quando è intervenuto Maurizio de Tilla, presidente degli avvocati dell’Oua, in collegamento tv da Napoli. Con i suoi colleghi ha sventolato i tesserini professionali: «Siamo pronti a riconsegnarli, chiediamo che il Governo cambi rotta su tariffe e soci di capitali». Il Consiglio nazionale forense, invece, che continua a chiedere la legge ad hoc per l’avvocatura non ha fatto sentire la propria voce al Professional day.
Per il presidente dei farmacisti Andrea Mandelli è invece «ora di dire basta alle mistificazioni. Il problema non è sviluppare il mercato del farmaco, ma la salute». Per la Fnovi erano presenti il presidente Gaetano Penocchio e la vice presidente Carla Bernasconi.
ilsole24ore.com – 2 marzo 2012