È un piatto ricco per la sanità quello che arriva sul tavolo della Stato Regioni convocata per la prossima settimana, il 23 marzo. Si va dalla verifica dei requisiti dei centri di Pma alle nuove regole sulla farmacovigilanza. Ma ci sono anche il documento con la griglia degli interventi di valutazione dell’attuazione del Piano nazionale prevenzione 2014-2018 e le Linee guida sugli interventi assistiti con animali. All’ordine del giorno della Conferenza l’Accordo sul documento recante “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali”. Frutto del lavoro svolto dal Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali e pet therapy, dell’Izs delle Venezie, le le nuove disposizioni hanno come obiettivo individuare buone prassi, standardizzare i protocolli operativi degli interventi assistiti con gli animali, e armonizzare l’attività degli operatori individuando anche le modalità di formazione delle varie figure professionali per tutelare sia la persona sia l’animale.
Gli “interventi assistiti con animali” (Iaa) e sono regolamentati in modo preciso, prevedendo percorsi di formazione per gli animali, ma ovviamente anche per le equipe multispecialistiche, che saranno chiamate a educare i pet e a seguire i pazienti. In base agli ambiti, la legge classifica gli Iaa in altri sottogruppi: terapia, educazione e attività assistita con gli animali. Nel testo oltre ai percorsi di formazione per operatori e animali, sono previste le linee guida per l’organizzazione di strutture specializzate, idonee a ospitare cuccioli e pazienti.
Gli animali “doc” riconosciuti dal provvedimento e “autorizzati” a curare sono: cani, cavalli, asini, gatti e conigli, che saranno a loro volta protetti e il cui benessere dovrà essere messo al primo posto insieme a quello del paziente seguito. Tolleranza zero nei confronti di possibili maltrattamenti, forzature, o peggio: gli animali dovranno essere sani, puliti e felici per poter “esercitare” efficacemente le terapie.
Sempre nella Conferenza del prossimo 23 marzo anche l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente “Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018 – Documento per la valutazione” che disciplina i criteri per la valutazione e la certificazione dei Piani regionali di prevenzione. Parte integrante del sistema di valutazione deve essere l’uso dei sistemi informativi e di sorveglianza che il Piano nazionale della prevenzione continua a promuovere e valorizzare per il necessario e corretto espletamento di tutte le funzioni che ne derivano: conoscenza, pianificazione, azione governance e empowerment.
Infine con alcune limature rispetto ai testi circolati in precedenza, arriva il decreto interministeriale concernente le procedure operative e le soluzioni tecniche per un’efficace azione di farmacovigilanza.
20 marzo 2015