Sono 32 gli articoli contenuti nella bozza presentata da Roberto Calderoli che domani arriverà in preconsiglio dei Ministri
Trentadue articoli per ridisegnare l’architettura dello Stato con “un intervento complesso che tocca l’intera Parte seconda della Costituzione”, come si spiega nella relazione illustrativa della bozza Calderoli. Il disegno di legge costituzionale a firma del ministro leghista verrà esaminato domani dal preconsiglio dei ministri e quindi portato al prossimo Cdm. Tre gli obiettivi salienti della riforma: la “significativa riduzione del numero dei parlamentari” con deputati e senatori che si fermano a quota 250. Quindi il “superamento del bicameralismo perfetto” con la nascita del Senato federale. E infine “il rafforzamento dell’esecutivo e, in particolare, del Primo Ministro”. Inoltre, nell’ottica del taglio dei costi della politica, si stabilisce che l’indennità di deputati e senatori sarà calibrata sulla loro presenza ai lavori parlamentari. Si introduce poi il meccanismo della sfiducia costruttiva.
Taglio numero parlamentari. “Il primo elemento qualificante del presente disegno di legge costituzionale -si legge nella relazione illustrativa- è la significativa riduzione del numero dei parlamentari : da 630 deputati e 31 5 senatori si passa, rispettivamente, a 250 deputati e 250 senatori . Si tratta di una riduzione di circa il 47% del numero complessivo dei parlamentari”.
Senato Federale. L’istituzione del Senato federale della Repubblica si accompagna al superamento del bicameralismo perfetto dando attuazione alla riforma del Titolo V. Per quanto riguarda la composizione, il Senato federale sarà composto da 250 senatori eletti a suffragio universale e diretto su base regionale (non meno di cinque per ogni Regione), eletti contestualmente ai Consigli regionali. Possono partecipare all’attività del Senato federale della Repubblica, senza diritto di voto, altri rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. –
Superamento bicameralismo. “Il superamento del bicameralismo perfetto costituisce il ‘cuorè della riforma costituzionale”, si spiega nella relazione illustrativa. “Non è un problema nuovo: il superamento del procedimento legislativo che vede le due Camere esercitare le medesime funzioni è uno dei punti che pressochè tutte le proposte di riforma degli ultimi trent’anni hanno ritenuto d i non poter eludere. Infatti, risulta oggi incomprensibile a chiunque il perchè di un procedimento legislativo che prevede almeno due passaggi parlamentari in assenza di qualsiasi apprezzabile differenza nella composizione, nel funzionamento o nel corpo elettorale delle due Camere”. Con la riforma Calderoli, invece, “le due Camere non solo saranno diversificate quanto alla loro composizione ma anche per quanto concerne le competenze legislative che esercitano”.
Iter legislativo più rapido. “Il procedimento legislativo diviene più semplice e tempestivo. Solo per poche e delicate materie (come la revisione costituzionale) si procederà con il sistema bicamerale perfetto. Negli altri casi, la competenza sarà o della sola Camera o del solo Senato, con la possibilità per l’altra camera di formulare un parere entro trenta giorni. II Governo ha il potere di richiedere la conclusione dell’esame di disegni di legge, presso la Camera dei Deputati, entro 30 giorni”.
Poteri al premier. “La riforma intende garantire una maggiore stabilità di Governo ed un rafforzamento del Premier, che assume la denominazione di Primo Ministro. La legge elettorale per la Camera dei deputati dovrà garantire la formazione di maggioranze solide. Il Primo Ministro sarà nominato dal Presidente della Repubblica sulla base dei risultati delle elezioni”. Inoltre, “il Primo Ministro nomina e revoca i Ministri, i Viceministri ed i sottosegretari”. Il premier “può richiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera dei deputati, anche indipendentemente dall’approvazione di una mozione di sfiducia “.
Sfiducia costruttiva. “La riforma mantiene il rapporto di fiducia esclusivamente fra il Governo e la Camera dei Deputati . L’approvazione della mozione di sfiducia non comporta lo scioglimento necessario della Camera dei Deputati. Infatti, è possibile che il Presidente della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni, nomini un nuovo Primo Ministro oppure che la Camera dei Deputati stessa, nell’ambito della medesima maggioranza, individui un nuovo Primo Ministro”. La riforma contiene anche una sorta di meccanismo anti-ribaltone in quanto la mozione per la designazione di un nuovo premier deve essere approvato dalla maggioranza assoluta e deve essere conforme a risultato delle elezioni.
Istituzioni di garanzia. “La riforma mantiene ‘inalteratè le istituzioni di garanzia dell’ordinamento costituzionale”, si specifica nella relazione illustrativa. “II Presidente della Repubblica rimane il supremo garante dell’equilibrio fra i poteri, intervenendo nella fase di scioglimento delle Camere, di promulgazione della legge e di emanazione degli atti aventi valore di legge e dei regolamenti. Anzi, il ruolo di ‘custodè sarà destinato ad accentuarsi a seguito dell’apertura della rappresentanza parlamentare alle istanze degli enti territoriali”.
Competenze Stato Regioni. La riforma punta a fare chiarezza nella ripartizione delle competenze legislative fra Stato e Regioni definite dall’art . 117 della Costituzione, riconducendo al primo competenze che unanimemente sono considerate infrazionabili. Tra le altre novità c’è la sopressione della Circoscrizione estero, l’elettorato passivo viene abbassato a ventuno anni per tutte e due le Camere, per essere eletti capo dello Stato il requisito anagrafico scende da 50 anni a 40 anni, solo gli ex-presidenti della Repubblica possono essere deputato a vita e il presidente della Camera diventa supplente del capo dello Stato. “L’esigenza di riformare la Carta costituzionale è ormai -si legge nella relazione che accompagna la bozza Calderoli- unanimemente condivisa. Il Governo si è impegnato”, con l’intervento del premier Berlusconi alle Camere a giugno, a promuovere una riforma “entro la pausa estiva” e con il ddl si “intende offrire una prima base di confronto. Come ha dichiarato il Presidente del Consiglio, ‘sarà per il Parlamento un’occasione straordinaria per realizzare una riforma storica”.
ilfattoquotidiano.it – 18 luglio 2011