Punto 4.6 del programma elettorale del 2015: «Cure odontoiatriche gratis per i disoccupati, i titolari di assegni sociali e di pensione minima». Luca Zaia ricorda: «Quando lo lessero, molti sorrisero e ci fu anche chi fece l’ironico sulle “dentiere per tutti”. Per me, invece, quella delle cure dentarie è una sfida importante, che va oltre l’estetica o la relazione sociale. Per me è “un investimento”, perché una bocca in ordine permette di evitare l’insorgenza di patologie future dell’apparato digerente con complicazioni che spesso hanno costi decisamente superiori a quelli di una visita preventiva dal dentista».
Ecco quindi la delibera ferragostana («La Regione non chiude mai» ha sottolineato Zaia) presentata ieri dal governatore, inizio di un percorso che anticipa i nuovi Livelli essenziali di assistenza in materia, ampliandone la platea di riferimento e provando a dare concretezza a quelle previsioni generali spesso contestate dai dentisti perché di difficile realizzazione «sul campo» (lasciando perdere gli annunci rimasti del tutto senza seguito, da Silvio Berlusconi a Livia Turco). Stavolta c’è una data d’inizio, il primo gennaio 2018, e un budget di partenza, 8 milioni di euro. «Di qui alla fine dell’anno metteremo a punto i provvedimenti attuativi, anche confrontandoci con le sigle di categoria. Siamo tra le prime amministrazioni in Italia ad intervenire in quest’ambito – spiega Zaia – e mettiamo in conto che l’idea sia perfettibile, penso ad esempio alla possibilità di chiudere convenzioni con gli studi dentistici privati, dopo aver concordato con loro dei costi standard per cui, ad esempio, curare una carie costa tot e quel tot viene rimborsato dalla Regione direttamente al dentista».
Intanto sono state individuate le quattro categorie interessate dal provvedimento: bambini e ragazzi da 0 a 14 anni, senza limiti di reddito; persone in condizioni di vulnerabilità sanitaria (trapiantati, malati oncologici, persone affette da dipendenze e virus HIV, portatori di malattie rare e malati di psicosi gravi); persone socialmente vulnerabili (invalidi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, danneggiati da vaccinazioni e trasfusioni, disabili gravi, disoccupati con famigliari a carico con reddito lordo non superiore a 8.263,31 euro, aumentati a 11.362 euro per i coniugi separati più altri 516 euro se c’è un figlio a carico, fruitori di pensione sociale o minima); over 64 con reddito del nucleo famigliare non superiore a 36.151 euro lordi annui, che potranno beneficiare di contributi fino a 400 euro per la protesi dentaria, ripetibili ogni quattro anni. «Ovviamente faremo controlli a campione tra i beneficiari per scovare i furbi» avverte Zaia, che racconta di essersi convinto alla firma della delibera anche grazie all’esperienza dell’ambulatorio di Emergency a Marghera e alla testimonianza di alcuni dentisti dediti al volontariato «a cui si rivolgono molti veneti per avere cure dentarie che altrimenti non potrebbero permettersi».
Apre, ma con velato scetticismo, Ferruccio Berto, presidente della Commissione albo odontoiatri di Padova: «L’iniziativa è lodevole, senza dubbio, e noi siamo pronti a garantire la massima collaborazione, anche se finora non ci è mai stata chiesta. D’altronde siamo già impegnati da tempo su questo fronte, ad esempio con l’ambulatorio all’Oic di Padova. Ho però qualche dubbio sulla concreta applicabilità della delibera nell’attività di ogni giorno: le strutture pubbliche, che scontano una cronica carenza di personale, non potranno essere coinvolte; e come si stabilirà il prezziario delle prestazioni? C’è il rischio che i soldi della Regione, anziché raggiungere lo scopo, finiscano chissà dove. Spero che i dubbi saranno dissipati dal confronto con Palazzo Balbi».
Marco Bonet – Il Corriere del Veneto – 17 agosto 2017